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La casa dei nomi (5)

Colm Tóibín

Genere: Mitologia, Epici

Editore: Einaudi

Anno: 2018

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 261 Pagine

Isbn 10: 8806235788

Isbn 13: 9788806235789

Trama

Entra Clitennestra. «Ho dimestichezza con l'odore della morte», esordisce la regina di Micene, che quell'odore lo conosce bene. L'ha sentito sul corpo della figlia primogenita Ifigenia il giorno in cui il marito Agamennone l'ha sacrificata agli dèi per ottenerne il favore nella guerra imminente, dopo averla attirata all'accampamento con l'inganno. Moglie furiosa e madre straziata, Clitennestra prepara a lungo la sua vendetta e, al ritorno del re, si appresta a sentire di nuovo l'odore della morte, quella di Agamennone questa volta, fra le mura del loro palazzo e per sua stessa mano. Nella lingua precisa, essenziale ed elegante di cui ha dato prova in tutta la sua opera, Colm Tóibín fa rivivere le figure classiche della casata di Atreo e, intaccando la loro mitica intangibilità, le rende personaggi di carne e sangue, dotati di psicologia, motivazioni e tonalità. La Clitennestra di Tóibín è ancora la rancorosa regina del mito, ma è anche una donna alle prese con la gestione modernamente complessa del potere e con un amante, Egisto, su cui modulare desiderio e controllo. La sua Elettra è la figlia fedele che pretende la retribuzione del sangue, ma è anche la vittima di abbandono che cerca nelle ombre un sollievo dalla solitudine. Per tutti loro il processo di umanizzazione è reso particolarmente efficace dalla scomparsa di un orizzonte divino a cui ubbidire e delegare. Nel mondo della Casa dei nomi gli antichi dèi stanno svanendo e la loro legge vacilla. Non prega più Clitennestra, si chiude la porta che conduceva Elettra ad Agamennone. Non ad Apollo si deve il piano di vendetta attuato da Oreste, né alle Erinni la sua follia. Pensieri e progetti, speranze e disperazioni si avviano a essere unicamente mortali. A Oreste, che nella tragedia di Eschilo sparisce dalla scena bambino per farvi ritorno solo da adulto in veste di vendicatore matricida, Tóibín regala un'adolescenza, un'avventura, un amore e un dubbio. Ed è questo scarto d'immaginazione a fare della Casa dei nomi «un ritratto intimo e straordinariamente compassionevole» ("Literary Review") che dimostra «un'inedita ambizione, sia nel tono che nell'azione» ("The Washington Post") e conferma il suo autore come uno dei migliori scrittori di lingua inglese oggi viventi.

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Le recensioni degli AccioBookers

Rosanna

In questa rivisitazione delle vicende che hanno costituito l'Orestea di Eschilo, Toibin fa qualche passo falso: l'opera non risulta convincente nel suo insieme, nonostante abbia apprezzato alcuni monologhi, soprattutto quelli riconducibili alla figura di Clitemestra. Sarebbe stato meglio non stravolgere del tutto le vicende e concentrarsi sull'analisi introspettiva del personaggi.