Tempo di lettura stimato:
8h 12m
Editore: Rizzoli
Anno: 1984
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rigida
Pagine: 246 Pagine
Isbn 10: 8817240826
Trama
“[…] Pietro Gargano e Gianni Cesarini, La canzone napoletana, del 1984, è invece un libro esplicitamente divulgativo, pubblicato con un grande editore, che esordisce positivamente dicendo «siamo partiti dal 1880 perché lo consideriamo l’anno di nascita della canzone d’arte»: c’è quindi una presa di distanza da tutte queste sedimentazioni precedenti che venivano sempre viste come piccoli passi in direzione della grande fioritura del periodo aureo. Ricordiamo che Pietro Gargano, lo conoscete tutti, è un giornalista de «Il Mattino», e Gianni Cesarini, che poi è stato a lungo lontano da Napoli, è uno storico della canzone ed un musicologo e ha collaborato anch’egli con «Il Mattino». C’è qui una consapevolezza dei rapporti internazionali della canzone napoletana, innanzitutto, e anche dell’autonomia del canto popolare rispetto alla canzone; però siamo comunque ad un livello molto divulgativo, e poi tutte le vicende cittadine — lo sventramento della città, il dopoguerra, il periodo del sindaco Lauro — quando vengono citate fanno solo da cornice e non sembrano condizionare più di tanto il fiorire e il difondersi della canzone napoletana. Cioè: vengono citate, perché tutti questi libri poi cercano di storicizzare in qualche modo la canzone, ma gli eventi storici sono sempre di cornice, non sembrano mai determinanti per la canzone stessa e vengono messi lì quasi di contorno. Questo è un vizio tipico degli studi sulla canzone napoletana e anche della canzone italiana. Però, comunque, questo è un libro importante.” Da Giovanni Vacca, Vedi Napoli e poi ascolta: la letteratura sulla canzone napoletana
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