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Genere: Medicina-Storia, Chirurgia-Storia
Editore: Logos
Anno: 2017
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 256 Pagine
Isbn 13: 9788857608938
Trama
Fino agli anni Quaranta del XIX secolo, gran parte di quello che succedeva negli spazi rumorosi, sporchi e affollati chiamati sale operatorie sarebbe risultato familiare a un chirurgo del Seicento. Vestiti nei loro abiti civili, chirurghi e assistenti (tutti uomini) si adoperavano su pazienti che rimanevano svegli durante l’atroce calvario. Le operazioni erano rapide nella speranza di ridurre al minimo dolore, shock e perdita di sangue, e i tassi di mortalità erano elevati – anche se non così alti come si potrebbe pensare. Nel giro di due generazioni, invece, le sale operatorie divennero luoghi simili a laboratori, dove chirurghi e infermiere in camici sterili lavoravano in un silenzio quasi assoluto. L’anestesia aveva rimosso il problema della coscienza dei pazienti, e gli interventi potevano anche richiedere un’ora o più. Come si giunse a questo risultato? Quali cambiamenti interessarono il rapporto tra medicina teorica e chirurgia? Perché la pratica chirurgica entrò a far parte delle discipline scientifiche? In che modo gli sviluppi culturali, economici e intellettuali influenzarono ciò che accadeva nelle sale operatorie? Attingendo ai contributi editoriali di storici della medicina, teorici della cultura e filosofi, ripercorrendo gli illustri trattati sulla chirurgia e riportando incredibili aneddoti scovati negli archivi storici, Richard Barnett indaga con singolare lucidità il mondo della chirurgia del XIX secolo, esponendone tensioni e contraddizioni con precisione spietata. La fusione avvincente tra narrazione e illustrazioni tratte dagli archivi della Wellcome Collection ci invita a leggere con occhi nuovi uno dei secoli più sorprendenti della storia.
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