Il silenzio dei persecutori ovvero il Coraggio di Shahrazàd (0)

Trama

Chi è un persecutore? Non solo chi infierisca sui corpi di uomini e donne che abbiano un'altra appartenenza politica o culturale, ma anche chi semplicemente neghi loro dignità pari alla propria, considerandoli inferiori. Da qui prende inizio ogni persecuzione anche materiale: dalla presunzione con cui un gruppo di esseri umani distingue tra esseri umani che meritano pienamente la vita ed esseri umani che si possono legittimamente degradare. Come accade che degli uomini e delle donne riescano a degradare altri uomini e donne? Che cosa impedisce loro di sentire il dolore arrecato e d'averne orrore? A tali domande, che lancinanti tornano oggi ad assalirci, provano a rispondere queste pagine. E lo fanno guardando non tanto a questo dolore, quanto a quella "sordità" umana: una sordità attraversata da certezze costruite e diffuse da chi, controllando gli strumenti di comunicazione, costringe la molteplicità delle opinioni e la ricchezza del dubbio alla miseria d'un racconto unico e totale. Contro questo "totalitarismo narrativo" - suggerisce il libro - occorrono il coraggio e l'amore per la vita di Shahrazàd, la giovane donna che, nelle "Mille e una notte", vince la passione omicida del re Shahriyar moltiplicando e intrecciando senza fine i racconti.