Il romanzo di Bobo (1)

Trama

Sergio Staino è, assieme ad Altan e ElleKappa, uno dei grandi vignettisti satirici italiani contemporanei di sinistra. Ed è il padre di Bobo. Nato agli inizi degli anni ottanta, ospitato per lungo tempo sulle pagine de "l’Unità", dopo una più che ventennale carriera gode ancora di ottima salute, e con lui la moglie, i due figli, e il vecchio amico e "compagno" con la coppola. Bobo è un personaggio autobiografico, militante comunista, costretto a fare i conti con tutti i cambi di nome e di simbolo del partito, con l’Occhetto della Bolognina, con la nascita dell’Ulivo, con le leadership di D’Alema e Veltroni. Ne esce un po’ frastornato, un po’ frustrato, con qualche romantica nostalgia per l’ideologia, subito soffocata dall’appello alla ragionevolezza cui cerca sempre di richiamare tutti e con cui cerca di darsi spiegazioni. Restano però i dubbi sulla vita e la politica dei giorni nostri, la difficoltà di offrire risposte convincenti ai figli che gli fanno domande di continuo. Mancano le certezze di un tempo, i bei tempi andati quando il sole era quello dell’avvenire. Si sente un po’ solo, un po’ tradito, ma non smette di sperare, e qualche volta si incazza pure lui. E i motivi non mancano.