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Il rogo di Berlino (19)

Helga Schneider

Genere: Racconti, -

Editore: Adelphi

Anno: 1998

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 229 Pagine

Isbn 10: 8845913473

Isbn 13: 9788845913471

Trama

Vienna, 1971. In un appartamento nel cuore della città una giovane donna sta per incontrare sua madre. Non si vedono da trent’anni. Helga era bambina quando, in una Berlino già sventrata dalle bombe, la madre aveva abbandonato il marito e i figli per entrare volontaria nelle SS. Ora, dopo pochi formali abbracci, la conduce verso un armadio dentro al quale è riposta una perfetta uniforme nazista. Sospira, nostalgica. E Helga scappa, corre per le scale, si allontana per sempre da lei e da quella implacabile fedeltà.
Passeranno altri vent’anni prima che Helga Schneider si decida a ripercorrere la sua infanzia. Ne è nato un libro diversamente implacabile, dove la memoria, anziché stendere un velo di pietà o di perdono, sembra liberare una rabbia troppo a lungo taciuta; un libro che ci fa rivivere i morsi della fame, la solitudine dei collegi, le angherie di una matrigna, la paura dei bombardamenti, la voce del Führer che echeggia nel bunker della Cancelleria, la lunga reclusione in una cantina: fino al giorno in cui i primi soldati russi avanzano in una Berlino ormai completamente distrutta.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 05/04/2023

Leggere "Il rogo di Berlino" è stato come sedersi in poltrona e ascoltare i racconti di mia nonna. La narrazione della Schneider è ben più drammatica di quelle che ero solita ascoltare a casa dei miei nonni, ma il coinvolgimento è stato lo stesso. Totale, fiducioso, silenzioso. Ho sofferto per l'assenza di amore materno con Helga, ho trattenuto il respiro insieme a lei e al suo pestifero fratellino in quella cantina buia, sporca, piena di cimici e ratti torturati dal dubbio di restare uccisi da un bombardamento o forse no. È banale dire che questo libro è una testimonianza unica e preziosa di ciò che puntualmente gli uomini fanno a se stessi, ma è la verità ed è per questo che è così stramaledettamente bello conoscere e leggere queste parole in cui mi sono ritrovata persa, turbata, sconvolta e commossa.

 

"Rifiutai mia madre, sia pur a prezzo di un doloroso e lancinante conflitto interiore. La persi per la seconda volta. Quel vuoto mi pesa ancora, non riesco a liberarmene."

H.S.

Gogol_Lau

Recensito il 08/02/2024

Siamo abituati a leggere del nazismo dal punto di vista di chi è in guerra o di chi è in un campo di concentramento. Qui invece è il punto di vista dei civili, della vita sotto il nazismo, mai avrei immaginato questa scrittura e questo punto di vista…doveroso leggerlo, entra dentro.