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Editore: Aliberti
Anno: 2009
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 95 Pagine
Isbn 13: 9788874244959
Trama
Ugo Straniero non era solo un poeta. Era un poeta futurista. Vissuto all'ombra dei grandissimi come Aldo Palazzeschi, Luciano Folgore, Libero Altomare e lo stesso Filippo Tommaso Marinetti, non ebbe grandi riscontri in vita e morì, poco più che sessantenne, facendo il bibliotecario. Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime, due delle maggiori firme della televisione e del teatro italiano, hanno presentato al grande pubblico attraverso letture di poesie, trasmissioni televisive e adesso questo libro, il testo dello spettacolo teatrale messo in scena al Brancaccio di Roma nell'aprile 2009. Non si tratta di uno spettacolo teatrale tout court, ma di un vero e proprio romanzo in dialoghi, che tratteggia la figura del poeta attraverso i suoi rapporti con i futuristi, con la scrittura, con le donne e con l'altrove del sogno. Ugo Straniero era probabilmente straniero anche a se stesso, oltre che alla moglie e ai compagni. Straniero perché in cerca di qualcosa che trovava solamente nella dimensione della letteratura, nel volo della poesia. Scegliere lui come rappresentante del Futurismo per celebrare i cent'anni della vague intellettuale che ricorrono nel 2009 non significa soltanto fare un'operazione di riscoperta di questa figura sostanzialmente inedita, ma significa dare spazio a tutte quelle persone che, nella loro vita quotidiana di impiegati, di operai, di bibliotecari, corrono il rischio di essere anche altro, e lasciano andare la propria mente alla ricerca dì un altrove.
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