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Editore: Astrolabio Ubaldini
Anno: 1990
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 164 Pagine
Isbn 13: 9788834009796
Trama
Sulla soglia degli ottant’anni, Douglas Harding ci affida le sue ultime considerazioni, la sua gatha, sul problema più scottante che ci pone la vita: cosa ci attende alla sua fine. Affronta il tema con il consueto coraggio, radendo al suolo preconcetti e verità fasulle, e basandosi solo su ciò che ora, in questo preciso momento, percepiamo come noi stessi. Cos’è realmente la morte, quest’avventura così personale e privata che la cultura occidentale cerca di esorcizzare con tutti i mezzi possibili? L’autore non ci offre per risposta un’idea fatta di parole, un pensiero discorsivo o un’intuizione, ma una visione diretta della verità ottenuta con una rinuncia totale a tutti i concetti. Per questo, ci chiede di verificare quattro cose. Primo, per scoprire se siamo mortali, dobbiamo innanzitutto sapere cosa siamo. Secondo, gli altri non sono assolutamente in grado di illuminarci su questo punto, ma possono dirci solo che cosa sembriamo da lontano. Terzo, ciò che siamo è evidente non appena troviamo il coraggio di guardare. E, quarto, sotto tutti gli aspetti ci scopriamo il contrario di quello che ci avevano insegnato a credere. Queste conclusioni rivoluzionarie sono dimostrate con i “Nove esperimenti di immortalità” che Harding ci consiglia vivamente di fare, perché solo dal loro esito dipende la comprensione diretta della vita e della morte.
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