Il pane dell'esilio (1)

Trama

Questo non è un libro politico: è un libro sul destino della letteratura cinese in particolare, e della letteratura del Duemila in senso più vasto. Ma esso non sarebbe stato mai scritto se due esuli politici - Gao Xingjian, premio Nobel per la letteratura nel 2000, e il poeta Yang Lian - non si fossero reincontrati fuori della madre patria, o meglio, della patria matrigna, a discutere del loro stesso destino: un esilio sposato dapprima con dolore, e poi con la consapevolezza che esso è una condizione dell'esistenza, soprattutto dell'esistenza degli scrittori e degli artisti. Dunque questo libro non è politico nella sua natura esteriore, lo è invece nel profondo, dove, come scrive Rosita Copioli nella introduzione, «<un verso di poesia afferra la duplice fonte della resistenza e della rinascita>>.