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Il Decano (1)

Lars Gustafsson

Editore: Iperborea

Anno: 2007

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 216 Pagine

Isbn 10: 8870911578

Isbn 13: 9788870911572

Trama

Il dottor Spencer, “un tipo pallido, magro e coi capelli rossi”, professore all’Università del Texas, è precipitosamente fuggito da Austin, svuotando il suo conto in banca, e si è rifugiato sotto falsa identità in una modesta pensione a Sturdy Batte, ultimo avamposto prima della sterile immensità del deserto, di quel vuoto nulla che tanto somiglia alla morte. Che cos’ha da nascondere? E perché non riesce a ricordare come tutto è cominciato? La suspense è immediatamente creata in questo nuovo thriller esistenziale di Gustafsson, in cui ci sono delitti e colpevoli, ma manca il castigo, in accordo con la filosofia del mefistofelico Decano, l’erudito professor Paul Chapman che irretisce Spencer nella sua logica nichilista e nel suo diabolico patto. E sono le conversazioni col Decano, riportate da Spencer nei fogli sparsi ritrovati nel baule della sua auto, a fornire la chiave di lettura dei fatti: la progressiva resa di un uomo normale, professore di filosofia illuminista, innamorato della conturbante allieva Mary Elizabeth, alla banalità del male. Con seducente leggerezza, parla di tutto quel Decano dagli occhi glaciali “che hanno visto il peggio”, reduce decorato della guerra del Vietnam, che gli è costata le gambe e un passato da occultare: il darwinismo e il disegno intelligente, l’impotenza di Dio e i nuovi dèi dell’industria informatica, l’etica del terrorismo e l’inconfessabile piacere di uccidere. Se è vero, come sostiene il Decano, che “il buon vecchio romanzo poliziesco è diventato ormai ridicolo” dopo gli stermini di massa del Novecento, perché non ci sono più misteri da risolvere da quando tutti sappiamo chi ha commesso i crimini e i criminali restano impuniti, Gustafsson riesce a creare un giallo sui generis intorno alle eterne domande che solleva il male, la responsabilità, l’identità e il come si sopravvive alla colpa, che ha la densità etica di un romanzo dostoevskijano.

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