Tempo di lettura stimato:
6h 58m
Editore: Rusconi
Anno: 1972
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 209 Pagine
Isbn 13: 5000000117803
Trama
Il corpo, dato alle stampe nel 1972, è sin dall’avvertenza «una storia d’amore». Un racconto “puro”, dunque, quasi esile, condotto – dichiara Todisco – sul filo della curiosità, pensato per intrigare il lettore, per spingerlo verso il finale. A una prima ricognizione sembrerebbe così.
Vandalo, pubblicitario in età adulta, costeggia la linea d’ombra di una temuta senescenza. Il crepuscolo anagrafico, altra costante todiscana, è illuminato dall’attrazione per Milena, una ventenne fuori-norma, bellissima – è vero – ma lontana dal suo mondo. Qui si situa il primo nodo dell’opera, ossia la perlustrazione della morte, del disfacimento antiveduto. È la comparsa della giovane a mettere in crisi Vandalo o il suo corpo è soltanto un’evidenza? E ancora: Milena è una donna, seppur di carta, oppure un simbolo, un elemento funzionale?
Alfredo Todisco sembra dire entrambi, a dimostrazione di come una storia “semplice” si compia, sovente, nelle molteplici interpretazioni, nei piani di lettura lasciati a decantare. Così, Il corpo cammina sul ciglio dell’opposizione, va costruendosi per strati, per dicotomie incomponibili. Al centro, come è chiaro, sta una passione ingovernabile, l’impossibilità dichiarata di «attingere» la ragazza, promessa a un giovane di cui è innamorata. Ma Todisco va oltre, supera l’indicazione di copertina (un proposito «da cavernicoli»: raccontare l’amore) e ragiona, anzitutto, sulle sfumature di senso, sul significato delle parole che maneggia con grazia.
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