Tempo di lettura stimato:
9h 50m
Genere: Storia,
Editore: Rizzoli
Anno: 2012
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 295 Pagine
Isbn 10: 8817060828
Isbn 13: 9788817060820
Trama
Leopardi l’ha percorsa a disagio, sballottato in una carrozza, Shelley ci ha lasciato la vita, Garibaldi la salute: è l’Italia, da tempo immemorabile vituperata e ammirata, un Paese che pensiamo di conoscere ma che nasconde in ogni città, in ogni suo angolo un segreto. Compreso il più sconcertante: come mai le cose sono andate come sono andate? Come ha potuto diventare, questa penisola allungata di sbieco nel Mediterraneo tra mondi diversi, allo stesso tempo la patria dei geni e dei lazzaroni, la culla della
bellezza e il pozzo del degrado? Questo libro tenta una spiegazione in forma di racconto, accompagnandoci dalle cupe atmosfere della Palermo di Cagliostro all’elegante
corte di Maria Luigia a Parma, dalla nascita del ghetto di Venezia alla eroica fiammata dell’insurrezione napoletana contro i nazisti. Nel suo racconto dell’antropologia italiana,
Augias mette a confronto due libri antitetici come Cuore di De Amicis e Il piacere di D’Annunzio, ricorda
le truci storie di briganti che affascinarono Stendhal, celebra la resurrezione postbellica di Milano attraverso le glorie della Scala e del Piccolo Teatro, ma constata anche
la decadenza di una classe dirigente... Il risultato è il romanzo di una nazione, i cui protagonisti sono i luoghi, le opere, i monumenti, gli angoli oscuri del nostro Paese, le pagine della sua letteratura ma anche le storie esemplari
o terribili nascoste nelle pieghe della cronaca. Perché è la memoria – della storia, dell’arte e del sangue – che fa degli
italiani quello che sono, il solo strumento per illuminare
i segreti coperti o dimenticati che riaffiorano puntuali a scandire il loro presente. Nel condurci in questa scoperta, Augias mescola vicende realmente accadute, ricordi personali, incontri intellettuali, suggestioni letterarie e opere d’arte di un’Italia ideale e paradossalmente più vera, perché “non basta guardarla com’è oggi l’Italia; per cercare di capire bisogna ricordare anche le molte vicende del suo passato, la dimensione immaginaria degli eventi, le sue ‘chimere’.”
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