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Genere: Sicilia-Storia,
Editore: Newton Compton
Anno: 2007
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 330 Pagine
Isbn 13: 9788854109186
Trama
"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi": con queste parole, dense di significato, lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel noto capolavoro "Il Gattopardo", ha dato dignità letteraria e sociologica ad alcune delle figure più caratteristiche della storia siciliana. I gattopardi, simboli di un potere capace di perpetrarsi sempre uguale a se stesso e di continuare a esercitare le sue prerogative malgrado i cambiamenti imposti dallo scorrere del tempo, sono stati associati al malcostume del trasformismo e a un'idea di antiquato immobilismo. Al di là dei luoghi comuni, però, il libro di Salvatore Spoto parla di una vicenda storiografica antica. Alla ricerca delle radici dei gattopardi, vale a dire delle origini di un primigenio nucleo dì famiglie nobili intente a spartirsi, insieme al prestigio economico, anche l'amministrazione del territorio siciliano, Spoto affonda la penna tra le scorribande dei primi cavalieri normanni e la "dolce vita" dell'epoca federiciana, racconta l'epopea dei signori catalani e dei viceré spagnoli, dà voce a personaggi come Carlo V, Alfonso l'aragonese e Marcantonio Colonna, affronta l'età del tramonto del Regno di Sicilia e, lavorando su reminescenze massoniche e templari, dedica spazio alla setta dei Beati Paoli e all'origine "legale" del fenomeno mafioso.
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