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Genere: Scrittura,
Editore: Einaudi
Anno: 2004
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 267 Pagine
Isbn 10: 8806170406
Isbn 13: 9788806170400
Trama
Quando molti anni fa un vecchio amico, il poeta Vittorio Sereni, paragonò la loro presenza in Mondadori a quella di due terzini della Juventus in panchina, F&L si impadronirono della bonaria definizione e ne fecero un orgoglioso vessillo della propria attività letteraria. Di fronte alle (fortunatamente numerose) proposte di scrivere racconti su commissione, hanno sempre ostentato il loro cinico entusiasmo: «Lo status di pennivendoli, infine!». Più di recente, alle richieste di intervento ai proliferanti corsi di «scrittura creativa», hanno gelidamente risposto facendo osservare lo squallore e vanità di qualsiasi insegnamento. Insomma, i due scrittori hanno dissimulato - con ogni mezzo e per quasi cinquant'anni - la loro sfrenata ambizione di essere dei «maestri», la loro incontenibile vocazione pedagogica.<br />Ora, con una operazione radicale ma necessaria, Domenico Scarpa stabilisce finalmente la giusta prospettiva. Nell'opera di F&L si può leggere in filigrana un lucido progetto educativo, rivolto a quanti vogliano intraprendere, o stiano già praticando, il mestiere delle lettere. Le introduzioni alle raccolte di fantascienza, le prefazioni ai racconti di fantasmi, giù giù fino ai risvolti di copertina, alle schede di lettura, erano parse finora, anche alla critica più avveduta, come null'altro che eccellenti prove di scrittura letteraria. Nessuno aveva intravisto il vasto disegno che collegava quegli scritti sparsi, nessuno ne aveva colto l'alto intento morale. Sottoposti alla luce radente del filologo, quelli che sembravano scherzi, divagazioni, eleganti elusioni si rivelano infine come una organica, suprema raccolta di sapienziali esortazioni, di buoni consigli, di esempi pratici, di severe bacchettate sulle nocche dell'aspirante scrittore. Per questi Ferri del mestiere, la «New York Review of Books» ha correttamente evocato gli <i>Aspects of the Novel</i> di E.M. Forster e le celebrate «Prefaces» di Henry James. Resta da chiarire, per le future generazioni di critici, il misterioso impulso mistificatorio che ha spinto gli autori della <i>Donna della domenica</i> a occultare, tra le loro pagine in apparenza più occasionali, questa insospettata «teoria letteraria».
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