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Half Bad (Half-Life Trilogy, #1) (1)

Sally Green

Genere: Fantasy, Young Adults

Editore: Penguin Books

Lingua: Inglese

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 380 Pagine

Isbn 10: 0141350865

Isbn 13: 9780141350868

Trama

<b>Wanted by no one.<br />Hunted by everyone.</b><br /><br />Sixteen-year-old Nathan lives in a cage: beaten, shackled, trained to kill. In a modern-day England where two warring factions of witches live amongst humans, Nathan is an abomination, the illegitimate son of the world's most terrifying and violent witch, Marcus. Nathan's only hope for survival is to escape his captors, track down Marcus, and receive the three gifts that will bring him into his own magical powers—before it's too late. But how can Nathan find his father when there is no one safe to trust, not even family, not even the girl he loves?<br /><br /><i>Half Bad</i> is an international sensation and the start of a brilliant trilogy: a gripping tale of alienation and the indomitable will to survive.

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Le recensioni degli AccioBookers

Valeria

4.5 Ho appena terminato di leggere questo libro e sono ancora un po’ stordita. Innanzitutto ringrazio Marco, che mi ha permesso di averlo partecipando al suo giveaway. Penso che non lo avrei mai letto se non fosse successo altrimenti, e non avrei mai goduto della bellezza di questo romanzo. Diciamo che non so esattamente come mi aspettavo da Half Bad. Considerando il filone letterario di cui fa parte, probabilmente avevo in testa una specie di schifezza, nonostante avessi letto delle recensioni molto positive anche da persone di cui mi fido. E sì, mi sono dovuta ricredere. Ho letto Half Bad in pochissimo tempo, mi ha preso dalla prima all’ultima pagina e mi ha trascinato in un vortice di emozioni che raramente ho provato leggendo un libro. È narrato in maniera molto semplice, e semplice è la parola adatta per descrivere lo stile di Sally Green. Uno stile azzeccatissimo alla vicenda, diretto, arriva subito al punto e le descrizioni brevi ma concise danno immagini immediate. Molte scene splatter fanno accapponare la pelle, manifestando una violenza che è facile trovare anche ai nostri giorni, perché nonostante si parli di maghi (Incanti), cacciatori e cerimonie di doni, Half Bad è molto realistico. Leggendo delle torture imposte al protagonista, mi sono tornate in mente le lezioni sull’apartheid e sull’olocausto, e l’orrore che i discriminanti spacciano per bene. “Sai qual è la differenza tra Incanti Neri e Bianchi, Nathan? Gli Incanti Bianchi usano il loro dono per il bene.” Lo stile immediato dell’autrice aiuta a percepire come brutali e crudeli queste scene, grazie ad una sintassi veramente molto semplice, all’utilizzo del presente, un tempo crudo e diretto, e all’utilizzo a volte della prima, a volte della seconda persona. Anche l’approccio con la magia è molto diverso da quello con cui siamo abituati. Leggendo un primo paragone con Harry Potter, ho subito pensato a bacchette magiche e formule, ma capirete leggendo che non è così. La magia è più naturale, realistica, è qualcosa di più intima e psicologica e come una normale persona ha un’abilità particolare, un mago, in Half Bad, ha un talento che può sfruttare, l’unica “magia” che poi potrà praticare. I personaggi sono ben caratterizzati, semplici da comprendere e coerenti dall’inizio alla fine. Come tutti i libri, ha anche dei difetti, che nonostante ci siano si nascondono. Il romanzo travolge talmente tanto che risultano solamente delle semplici sbavature. A volte non ho ben compreso il perché delle azioni di Nathan e avrei apprezzato un po’ di introspezione. Inoltre ho trovato le vicende, dal momento in cui il protagonista fugge, un po’ più noiose rispetto alla prima parte. Ed infine, la soluzione ai problemi di Nathan era forse un po’ troppo facile da trovare e sembrava essergli servita su un piatto d’argento. Penso che accorrerò all’uscita del secondo libro, sperando che non mi deluda e che mantenga il livello del primo.