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15h 56m
Editore: Rizzoli - BUR
Anno: 1991
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 478 Pagine
Isbn 13: 9788817168076
Trama
Il Foscolo era uomo da più dei suoi libri; e quindi conviene cercarlo nelle lettere e negli scritti, dove egli diffondeva troppo sparsamente se medesimo, e da quelli ricostruire l'uomo, che era, a mio credere, il maggiore dei tempi suoi.
Così scriveva Gino Capponi nel 1841. Non assicuriamo che fosse “il maggiore”, ma le posizioni estreme e assolute, il radicalismo e la totalità, la levatura dell'artista e l'intensità della vita lo fanno il più rappresentativo, tra gli scrittori italiani, di quell'età delle rivoluzioni - politico-sociale in Francia, spirituale e culturale in Germania - da cui è nato il nostro mondo.
Uomo procelloso dicevano i giornali, che poi sapevano ben poco delle sue tempeste sentimentali. Liber’uomo come Alfieri, ma ufficiale napoleonico; indipendente e libertario ma costretto a guadagnarsi da vivere; giacobino ma “italiano”; esaltatore del valore umano, ma su un terreno filosofico spietato e negativo. E sempre fedele a un principio: non mentire mai, in particolare con la parola scritta.
Inutile dire che ebbe molti nemici; lo amarono soprattutto i giovani, i commilitoni e - bisogna dirlo - le donne. Questa storia lo rappresenta nella sua interezza, senza la dicotomia scolastica di vita e opere. Le opere sono, più che giudicate, raccontate e riproposte a una lettura libera.
La vita è ripercorsa fedelmente nel suo crescendo di serietà e di grandezza: fino alla speranza di salvare, con le sue minime forze ma con la sua grande lucidità e preveggenza, quell'unità d'Italia che perse, nel tragico 1814, la sua grande occasione.
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