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Fanny e i mostri (0)

Penelope Lively

Editore: Mondadori

Anno: 1997

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Isbn 13: 9788804437376

Trama

Fanny è una ragazzina inglese dell'Ottocento, che abita in un'immensa casa dove i bambini vivono separati dai grandi e sono sempre sorvegliati da un'istitutrice. Eppure questa garbata damigella ha molto in comune con le bambine di oggi, che forse si riconosceranno nella sua voglia di avventure. Sì, perchè Fanny non ha intenzione di perdere tempo con il ricamo e gli esercizi di francese: preferisce guidare i fratelli in battaglie furibonde contro una banda nemica e ha una passione per i mostri… al punto che riuscirà perfino a scovarne uno autentico!

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Le recensioni degli AccioBookers

ghi of green gables

Recensito il 06/06/2023

«Non diventerò una signora adulta. Diventerò un paleontologo.»

Recuperato in biblioteca aspettandomi un libro completamente diverso, l'ho comunque adorato. 
La protagonista, Fanny, è una ragazzina dell'Ottocento che vive con 7 fratelli e sorelle in una grande casa nella campagna inglese. 
Seguire le sue avventure e il suo flusso di pensieri è stato divertentissimo perchè, in netto contrasto con la famiglia e la società dell'epoca che la vogliono modesta e morigerata, lei è iper fantasiosa, ambiziosa, anticonvenzionale.

C’è solo una cosa che ho trovato un pochino controversa, ed è questa frase qui: «Sarebbe bello poter raccontare che Fanny divenne un famoso scienziato, ma non andò così.
Una volta cresciuta fece esattamente ciò che ci si aspettava da lei, cioè si sposò, ebbe un sacco di figli e passò la maggior parte del suo tempo occupandosi della casa. […] E quando ormai era un’anziana signora, uno dei suoi nipoti divenne Direttore dei Piccoli Mammiferi dello Zoo di Londra, cosa che le diede veramente grande soddisfazione.»

[* in corsivo le parti che mi hanno particolarmente agghiacciata] 

C’è una parte di me che apprezza l’onestà dell’autrice (obiettivamente: una ragazzina di quell’epoca non sarebbe diventata un paleontologo), un’altra che ne è rimasta infastidita perchè questo approccio è molto distante da quello odierno a cui sono abituata, che avrebbe preferito edulcorare questo fatto.

Entrambi gli approcci hanno sicuramente pregi e difetti, e in fondo il fatto che il libro abbia stimolato in me questa riflessione è un’altro punto a suo favore.