Tempo di lettura stimato:
9h 54m
Editore: Pendragon
Anno: 2021
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 297 Pagine
Isbn 13: 9788833643045
Trama
“Per Lucia la scuola non aveva niente a che vedere con l’avventura, e dove non c’è avventura, non c’è neanche conoscenza” commenta il narratore dell’ultimo e più lungo racconto di questo libro. Parla della sorella, che non si capacita del fatto che lui, pur avendo tutte le doti necessarie a insegnare, sia fuggito dalle aule scolastiche per scegliere un impiego strano e ibrido, da colletto bianco in tuta blu. Ma questo impiego alle Officine August gli appare appunto come un’avventura conoscitiva. È una rinuncia operosa, la sua, un’ascesi verso il “cielo glorioso della materia” e il lavoro artigianale ben fatto. Il neoassunto aspira a comprendere le tensioni profonde che muovono l’impresa. Da fenomenologo pratico, vuole riscoprire la realtà nella sua elementare ed enigmatica evidenza: come quella dei tre secchi che quasi a “contrassegno d’esistenza” ogni membro delle Officine tiene accanto a sé. Questo personaggio è il portavoce di uno scrittore che ha letto bene Kafka e Gombrowicz, Volponi e Beckett, magari con la guida di Celati: c’è in lui una specie di cheta follia, una pignoleria che sublima l’aggressività e la paranoia. Fuori dalla fabbrica lo ritroviamo nei racconti più brevi del ciclo di Erin, ragioniera ed estetista di vitalità memorabile, circondata da amici che si muovono fra agenzie di viaggi, trasferte calcistiche e coltellerie immacolate come cappelle votive. Quadro dopo quadro, alternando toni umoristici e sinistri, Walter Nardon indaga così la quotidianità di una provincia del Nord sotto cui pulsa una radiazione misteriosa.
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