Tempo di lettura stimato:
3h 10m
Genere: Fumetti,
Editore: Bao Publishing
Anno: 2013
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 95 Pagine
Isbn 10: 8865431806
Isbn 13: 9788865431801
Trama
Zerocalcare (il personaggio) è in coma, gli zombie stanno per decimare quel che resta della popolazione di Rebibbia e tocca a Secco, Katja e all'amico Cinghiale trovare un mezzo per scappare da una situazione ormai compromessa. Prendendosi una pausa dal suo abituale sguardo sul mondo (e da se stesso come protagonista) Zerocalcare (l'autore) lascia andare a briglia sciolta le sue innumerevoli paranoie apocalittiche e racconta una storia avventurosa di rivalsa, rancore e speranza per il futuro, che fa il giro largo per spiegare l'incrollabile amore per un quartiere che tutto il mondo crede essere solamente un carcere.
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Le recensioni degli AccioBookers
Irene557
Recensito il 19/04/2021
Più "scarso" dei suoi predecessori, ma perché tende a una narrazione sperimentale. Una novità nell'universo dell'armadillo.
Utente eliminato
Recensito il 22/03/2023
📝Note Personali
Giada_Frank
Recensito il 09/10/2023
Non chiarissimo nella scansione temporale e spaziale, ma si percepisce tutto l'amore dell'autore per Rebibbia ❤️
Katelikki
Recensito il 22/12/2023
PRESO IN PRESTITO.
Rinnovo il mio pensiero: preferisco di gran lunga lo Zerocalcare che si cimenta in storie con una trama da sfondo che le raccolte di sketch o e vignette perché lo trovo molto più “centrato” e lineare.
In questa storia ci troviamo in una Rebibbia distopica o postapocalittica in cui l'intero quartiere di Roma è stato colpito da un'epidemia zombie e ad essere sopravvissuti sono solo in 36. Zero è rifugiato in casa con lo storico Secco, l'amica Katja e il loro amico Cinghiale ed insieme cercano di sopravvivere procacciando cibo e uccidendo zombie. Un giorno però accade una tragedia: Katja, Secco e Cinghiale trovano Zero moribondo sul pavimento della cucina, chi sarà stato? Pare che Secco non abbia dubbi e sia intenzionato a vendicare il suo amico. Così ai tre tocca uscire per trovare qualcuno che curi Zero e un mezzo di trasporto per lasciare Rebibbia.
Mi è piaciuto molto lo stile “alla Memento” (chi ha visto il film capirà) del suddividere la storia in due linee temporali; una nel presente, in bianco e nero, e l'altra nel passato recente, a colori, che nel finale vanno a fondersi ed intervallate dalle riflessioni di uno Zero moribondo su Rebibbia e la sua volontà di non staccarsi da lei. Alcune scene mi hanno fatta ridere di gusto, ho apprezzato tutti i riferimenti nerd (soprattutto la spada di Katja che non è altro che la spada di Cloud in Final Fantasy VII) e si nota la profondità dei pensieri dell'autore e il suo affetto verso il quartiere in cui è cresciuto; quest'opera è sicuramente dedicata ad esso: “se dovessi morire vorrei farlo a Rebibbia”.