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Di buona famiglia (1)

Isabella Bossi Fedrigotti

Genere: Drammatico, Saghe familiari, Semiotica

Editore: Longanesi

Anno: 1991

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rigida

Pagine: 220 Pagine

Trama

Il romanzo è diviso in due parti: nella prima parla Clara in prima persona, nella seconda, parla Virginia. 

Clara e Virginia sono due sorelle, cresciute in una severa famiglia borghese. Da tutti, Clara è ritenuta una creatura fragile, da proteggere, ligia alle regole. Al contrario, Virginia è ribelle verso l'ambiente soffocante della famiglia e passa per una persona senza scrupoli, che con le sue azioni ha condizionato, e forse rovinato la vita a Clara. 

Nella prima parte, Clara ripercorre le vicende della vita in comune con la sorella; sa di essere invecchiata senza nulla di veramente suo, né un bene, né un male. Tollerata dai figli e nipoti della sorella, che l'assecondano (forse per interesse, ma non è certo), in un muto soliloquio, spiega alla sorella la sua versione dei fatti che hanno reso lei una sterile zitella, imbevuta di perbenismo, fino all'invecchiamento che almeno le consente qualche bizzarria. 

Nella seconda parte, il muto soliloquio passa a Virginia. Anche lei ha una sua visione e versione dei fatti e lamenta l'ingiusto ruolo di pecora nera che le è stato incollato un giorno lontano, poco più che adolescente. Virginia ha portato con sé negli anni questo marchio di spregiudicatezza, ed ora, vedova e privata di un amore autentico e libero, è costretta a vedere che la sorella le sottrae con moine e lusinghe i figli e i nipotini.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 25/08/2023

I rapporti familiari sono forse quelli che più creano danni dentro di noi, non sempre certo, ma ovviamente costituiscono ciò che ci tempra, ci forma e forgia il nostro punto di vista. Proprio i punti di vista sono ciò che rende interessante questo libro, la storia è la stessa, la famiglia pure però due sono i racconti. Clara e Virginia mi si sono srotolate davanti, tra i rispettivi perché e i percome, aprendomi la mente alla comprensione. E allora ho pensato a quanto la comprensione e l'empatia vera siano qualcosa di muscolare, che va allenato ed esercitato. Bello.