Tempo di lettura stimato:
19h 56m
Editore: Adelphi
Anno: 2019
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 598 Pagine
Isbn 13: 9788845933899
Trama
Quale cosa attinge, "in ultimo", l'anima dopo essersi aperta, attraverso l'angoscia, alla ricerca di sé? È questo l'interrogativo che sottende l'originale articolarsi del nuovo libro di Massimo Cacciari. Tre voci in dialogo tra loro e con i 'Maggiori loro' — da Platone a Husserl, da Tommaso a Cusano a Karl Barth — cercano di rispondere a tale domanda, ognuna seguendo il proprio «demone custode»: la voce portatrice di un autentico e radicale scetticismo dell'Intelletto, la voce che incarna l'atto di fede in lotta contro se stesso, e infine quella dell'autore, che agli amici si rivolge anche attraverso due lunghe serie di lettere, riprendendo, sviluppando — e se necessario criticando — le idee della sua più importante opera teoretica: "Dell'Inizio". Infatti, dopo aver indagato, in "Geofilosofia dell'Europa" e nell'"Arcipelago", l'irriducibile pluralità delle radici culturali presenti nel paesaggio europeo, l'attenzione di Cacciari torna a volgersi a quel «cominciamento» che è il problema filosofico fondamentale. La cosa ultima, quindi, non è che l'Inizio: qui però non è più semplicemente inteso come indifferente insieme di tutte le possibilità, bensì come l'infinità stessa della cosa nella sua inalienabile e intramontabile singolarità. Solo attingendo alla cosa ultima, 'toccandone' l'essenza divina, l'anima esprime la propria unica, possibile libertà. E il fare filosofia si manifesta allora per ciò che sempre, e ancora una volta, dovrebbe essere: movimento di liberazione.
Altre edizioni
Altri libri dello stesso autore
Autori che ti potrebbero interessare