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Genere: Antropologia, Logica
Editore: Quodlibet
Anno: 2008
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 272 Pagine
Isbn 13: 9788874622061
Trama
Basta una breve indagine sulle forme di vita contemporanee per constatare che esse sono spesso contraddistinte da quel che la logica e la psicologia chiamano "ambivalenza" (amo mio padre anche se, verso di lui, nutro un profondo sentimento di astio. Vado in guerra, armato di tutto punto, perché impegnato in una missione di pace...). Al riguardo il libro propone una tesi forte: l'ambivalenza non è un dettaglio irrilevante per la nostra specie ma un fenomeno chiave per comprendere, oggi più che mai, l'incastro tra biologia e storia che contraddistingue la natura umana. Quelle che, spesso con aria di sdegno, vengono definite "credenze contraddittorie" indicano, innanzitutto, stati di incertezza, una mancanza di orientamento automatico, spaziale ed emotivo, che è il dato di partenza biologico che caratterizza la struttura del nostro comportamento. La struttura biologica che distingue l'Homo sapiens dalle altre forme di vita non è infatti una particolare dotazione istintuale. Per comprendere il comportamento umano, con le sue incertezze e la sua razionalità, è necessario indagare a fondo, una nozione diversa, quella di "pulsione": è un istinto non giunto a maturazione, un indirizzo all'azione che non ha una direzione prestabilita. L'ambivalenza rappresenta, dunque, l'espressione logica primigenia che è la struttura primitiva della grammatica del nostro corpo.
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