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Editore: Zanichelli
Anno: 1993
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 1344 Pagine
Isbn 13: 9788808116161
Trama
Nel 1971, per Adriano De Cupis sono state sufficienti 158 pagine di commentario, il tema dei fatti illeciti non meritava di più; a sostenerlo era chi aveva scritto un trattato sul danno, qualche anno prima. Nel 1993, per Massimo Franzoni sono state necessarie 1257 pagine del medesimo commentario, per dar conto dei profondi cambiamenti che la materia aveva avuto, a partire dagli anni Sessanta. Nel 2004, è occorso un supplemento di 717 pagine per completare il racconto di quella trasformazione che ha attraversato la fine del secolo breve e l'inizio del nuovo millennio. Nel 2020, ancora per Massimo Franzoni sono state necessarie circa 900 pagine per ripercorrere un passato remoto, per consolidare i risultati nel frattempo raggiunti e per dar conto del presente proiettato nel prossimo futuro. Questo commentario è quasi una integrale riscrittura del precedente, con l'obbiettivo di contenere in un ragionevole spazio di pagine un racconto, la cui trama resta ancora da scrivere, in larga misura. È proprio questo il senso della definizione spesso ritagliata a misura della responsabilità civile: un «diritto di fonte giurisprudenziale». Se il diritto della responsabilità civile è di fonte giurisprudenziale significa che le esigenze della società civile trovano risposta nello ius dicere, piuttosto che nella legislatio. Se così è, allora la responsabilità civile deve essere costantemente riscritta, non ricapitolata, ma ridefinita in ragione delle sue costanti trasformazioni. Se così è, allora il ruolo di protagonista spetta all'interprete, e al giudice quale principe degli interpreti, anche quando il legislatore intervenga con norme speciali per regolare determinati settori.
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