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Come sopravvivere ai calabresi (0)

Dal diario di Saso

Salvatore Tigani

Genere: Autobiografici, Diaristica, Humor

Editore: Independently published

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 332 Pagine

Isbn 10: 1533403309

Isbn 13: 9781533403308

Trama

La vita è un gioco, diceva qualcuno. Un gioco sacro, ok, ma sempre un gioco. Da quando ho memoria non è mai capitato che io mi sia annoiato, per dire. A Roma, prima, durante gli anni dell'università  e le prime esperienze lavorative, e in Calabria, successivamente, quando, dopo un paio di riflessioni esistenziali ho deciso di lasciare la capitale per tornarmene nella Piana di Gioia Tauro, in tutti questi anni ho giocato. Mi sono divertito. Ho pianto, certo, a volte mi sono depresso, ma soprattutto ho riso. Mamma quanto ho riso. Anche quando gli urti della vita erano violenti e le reti di sicurezza di bucavano c'era sempre qualcuno o qualcosa in grado di divertirmi. E siccome sono incapace di tenermi niente, siccome sono logorroico e pettegole, ogni volta che ne vivevo o ne sentivo una dovevo subito raccontarla a qualcuno. Sul mio blog, sul profilo facebook o a voce durante le mangiate con gli amici. E ogni volta che le raccontavo, le storie cambiavano, si coloravano, crescevano e si trasformavano in altre storie. Ogni volta che le lasciavo andare mi tornavano indietro ancora più divertenti. Ecco perché zia Maria non è la vera zia Maria ed ecco, invece, perché la storia del coltello è l'unica "tutta vera". Badate che ogni tanto, tra un racconto e l'altro, fra un dialogo con mia madre e una gag con Mastro Papalia, vi capiterà  di imbattervi in una freddura o in qualche altro tipo di cazzata. Non sono state messe lì per riempire, credetemi. È che io sono anche questo: non sense sparato a mille. Come potevo tenerlo fuori da una raccolta che non ha scopo diverso dal raccontarvi chi sono veramente quando non insegno, non faccio il giornalista e il ghost writer, non disegno siti web e non edito i libri degli altri? A proposito, questo libro non è un libro. Mi sono chiesto per anni cosa potevo scrivere io che non avessero scritto già  decine di altri scrittori più talentuosi di me. Letteratura, metaletteratura, poesie in forme di racconto e viceversa, soggetti trattamentati, storie senza punteggiatura, racconti raccontati alla seconda persona singolare, romanzi post-modernisti o post-futuristi e... Insomma, ormai è stato tentato di tutto. Non c'era nient'altro da inventare così mi sono detto: invece di aggiungere, meglio se tolgo. Questo libro che non è un libro allora non ha una trama, né una morale, né una struttura, né dei personaggi canonici né può vantare un editing o una uniformità  di lingua, scrittura e stile. Questo libro, insomma, non è affatto un libro. È un diario, amici cari. Questo libro è un diario gretto e sgrammaticato ma, a leggere le recensioni (tutte tranne quella di Marco*), dannatamente divertente. Spero vi faccia passare qualche ora di piacevole relax, magari mentre siete in spiaggia, o in attesa dal medico, in fila alla posta o in bagno a fare la cacca. Ovunque vi troviate quando leggerete questo film ricordatevi di cercarmi su Facebook o su Twitter per dirmi, sinceramente, che ne pensate. E se passate dalle mie parti ditemelo che vi offro un caffè. A presto, Saso * Ché Marco poi è uno che ne capisce: ha messo cinque stelle a Fabio Volo, per dire.

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