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5h 20m
Genere: Poesia,
Editore: Chiarelettere
Anno: 2017
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 160 Pagine
Isbn 10: 8861908500
Isbn 13: 9788861908505
Trama
Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi. Ma non è un’antologia, è un’opera antica e nuova, raffinata e popolare, un calibrato intreccio di passioni intime e passioni civili. La prima sezione è un omaggio al paesaggio e ai paesi che Arminio racconta da anni nei suoi libri in prosa. La seconda ci presenta una serie di poesie amorose in cui spicca il suo acuto senso del corpo femminile. Dopo i testi intensi dedicati agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di riflessioni sulla poesia al tempo della Rete. I versi di Arminio sono lavorati a oltranza, con puntiglio e cura, con l’obiettivo di arrivare a una poesia semplice, diretta, senza aloni e commerci col mistero. La sua scrittura è una serena obiezione alle astrazioni e al gioco linguistico, una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile / del mio sguardo”.
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Le recensioni degli AccioBookers
Lìa B.
Arrivata alla fine del viaggio in cui mi ha trascinato Arminio ho poco da dire ???? di poesia oggigiorno ne circola tanta, oserei dire troppa, ma Arminio secondo me si colloca un po' fuori dalla poetica contemporanea.
Con il suo uso della memoria, i suoi paesini sull'orlo dell'abbandono e quel sincero amore per la terra e la sua gente mi ricorda quella affezione alla ruralità tipica di Pascoli.
Per quanto apparentemente il verso possa sembrare semplice (e strutturalmente lo è) non è di immediata compressione come invece lo sono certi componimenti contemporanei che nulla lasciano all'interpretazione.
Arminio scrive con gli occhi e la penna rivolta al passato, mantenendo sempre una consapevolezza del momento attuale che rende le sue poesie cibo nutriente anche per chi, magari più giovane e disinteressato, non è avvezzo alle strutture arzigogolate di una ballata o di un sonetto. Certo, è un peccato leggere i suoi componimenti senza tentare di sviscerarli un poco ma posso (e temo di dovere) accettare che esistano lettori di poesie che non si curano di anastrofe e metafora.
Ciò detto, gioisco del fatto che questo sia solo il mio primo libro dell'autore e quindi molti altri versi mi attendono ancora.