Tempo di lettura stimato:
8h 16m
Genere: Racconti,
Editore: minimum fax
Anno: 2001
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 248 Pagine
Isbn 10: 8887765405
Isbn 13: 9788887765403
Trama
Questa antologia raccoglie diciotto racconti inediti (alcuni perfino inediti in America) scritti dai più promettenti giovani autori americani di oggi. Fra questi spiccano David Foster Wallace, Rick Moody, Jonathan Lethem, Dave Eggers, George Saunders, Jeffrey Eugenides, già noti anche al pubblico italiano; a loro si aggiungono nomi di scrittori di cui abbiamo molto sentito parlare di recente: su tutti A.M. Homes, Aimee Bender, Matthew Klam, Shelley Jackson, Julia Slavin, Sam Lipsyte tutti pubblicati dalla nostra casa editrice, e poi ancora Arthur Bradford, Judy Budnitz, Amanda Davis, Myla Goldberg, Ken Kalfus, Stacey Richter, autori che hanno ricevuto negli ultimi anni grande attenzione da parte del pubblico e della critica. La raccolta è stata curata direttamente dallo staff di minimum fax (non è la traduzione di un’antologia esistente), e il suo progetto è stato accolto con entusiasmo dagli scrittori selezionati.
Il panorama della nuova generazione di narratori degli Stati Uniti, che sfugge a ogni possibile etichetta, definizione, gruppo o manifesto, è qui perfettamente rappresentato nella sua "programmatica eterogeneità ": storie fantastiche, minimaliste, postmoderne, fiabesche, iperrealiste, ironiche, assurde, inquietanti e commoventi trovano posto l’una accanto all’altra e formano una raccolta da leggere, conservare, rileggere...
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Le recensioni degli AccioBookers
Lìa B.
Ѐ sempre difficile parlare di un libro che non ci è piaciuto.
Si vorrebbe articolare attentamente il discorso ma si teme al tempo stesso di urtare il sensibile animo della platea. Lo so bene che la letteratura americana va forte su alcuni profili ma è evidente che il mio non è uno di questi. E poi è strano, mi viene da generalizzare dicendo che "la letteratura americana non mi piace!" in senso lato, ma se ripenso a Steinbeck, Eugenides e Foer sento battere forte il cuoricino.
Il problema sicuramente è aggravato dal formato racconto. La maggior parte mi è apparsa vuota, mere descrizioni di semplici atti, pagine e pagine che mi conducevano ad un finale... vuoto.
Un pro glielo concediamo? Ebbene, non si può dire che non trasmettano una buona dose di straniamento. La maggior parte dei racconti possiede quel tocco di surreale che tutto sommato risolleva un po' la situazione generale. Ma, siamo onesti, temo non leggerò altri racconti made in U.S.A.
A meno che non siano scritti da Foer, ovviamente.