Tempo di lettura stimato:
5h 16m
Editore: Pendragon
Anno: 2024
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 158 Pagine
Isbn 13: 9788833647524
Trama
Per conoscere Bologna sempre di più e sempre meglio, una buona idea può essere quella di indagarne gli aspetti storici e di costume più trascurati. Parlando della prima metà del Novecento, quante erano le “case chiuse” a Bologna? Dov’erano? Come si svolgeva la vita al loro interno? E quanti clienti ci andavano? Sono domande che richiedono un accurato studio dei pochi documenti disponibili, accompagnato da un’indagine discreta sulle memorie di chi ha frequentato quegli ambienti. Un lavoro difficile, che Roberto Corinaldesi è riuscito a condurre raccogliendo in questo volume tutte le informazioni disponibili sull’argomento (e anche qualcosa di più). Sfogliandolo sarete proiettati negli anni in cui il sesso a pagamento era regolamentato e i militari avevano un trattamento di favore, quando circolavano termini come “marchetta”, “quindicina” e “sveltina”. Un’epoca che finì il 20 settembre del 1958, quando la Legge Merlin chiuse i casini cambiando per sempre i costumi degli italiani. Bologna, in queste pagine, svela così i suoi segreti, le sue strade nascoste, le case con le finestre chiuse che, ancora oggi, ci fanno ricordare quello che accadeva settanta, ottanta, cento anni fa. Un volume storico e di costume, ricco di informazioni e aneddoti, dove trovare risposte a tante domande; completato dalla testimonianza di Adolfo Melchionda, che ricorda in prima persona le sue esperienze nelle case a luci rosse.
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