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Genere: -,
Editore:
Anno: 2008
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 235 Pagine
Isbn 10: 8804581441
Isbn 13: 9788804581444
Trama
1° ottobre 1978. Durante l'irruzione nel covo delle Brigate Rosse in via Monte Nevoso a Milano, i carabinieri fanno una bizzarra scoperta. Insieme a preziosi e controversi documenti, fra cui i memoriali di Aldo Moro, assassinato pochi mesi prima, trovano, allineati con cura in uno scaffale, tutti i dischi di Lucio Battisti.
A lungo osteggiato dalla sinistra perché sospettato di nutrire simpatie neofasciste, il padrone incontrastato delle hit-parade di quegli anni scopre così che, mentre sferravano l'attacco al cuore dello Stato, i comunisti rivoluzionari ascoltavano la sua musica e canticchiavano i suoi ritornelli. Curioso destino, per chi si è sempre proclamato orgogliosamente un disimpegnato, un «disi-tutto», mantenendo una rigorosa separazione tra impegno politico e creatività artistica.
Eppure, canzoni come "Emozioni", "Mi ritorni in mente", "Acqua azzurra, acqua chiara", "Fiori rosa, fiori di pesco", "Una donna per amico", per citare i titoli più noti, hanno scandito il ritmo non solo di un'educazione sentimentale ma anche di una transizione politica, sociale e culturale che ha coinvolto milioni di persone.
Leo Turrini ripercorre l'avventura artistica e umana di Lucio Battisti facendone lo specchio delle cronache difficili e intense dell'Italia tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Sullo sfondo di un paese che cambia, si snoda il suo viaggio davvero unico. Da Poggio Bustone, nell'entroterra laziale, dove sin da bambino aveva coltivato la passione per la musica, alla California, dove nel 1977 tenne in un bar il suo ultimo, segreto concerto. Dai timori iniziali dell'aspirante chitarrista ai trionfi di una popolarità immensa, certificata da vendite vertiginose. Dalla smania di apparire sui palcoscenici del Cantagiro e del Festivalbar e di confrontarsi con figure mitiche dello show business nazionale e internazionale alla decisione di chiudersi in un rigido e misterioso anonimato, sottraendosi per sempre alle lusinghe della notorietà e ai meccanismi commerciali, in nome di una coerenza che nemmeno i tentativi di vecchi amici come Adriano Celentano e Lucio Dalla hanno saputo scalfire. Dalle critiche sulle sue qualità di interprete al memorabile duetto televisivo con Mina, cui volle regalare alcuni dei suoi pezzi più belli. Dall'irripetibile alchimia creatasi fra le sue note e i testi di un partner geniale come Mogol all'ossessiva sperimentazione delle opere meno popolari realizzate con Pasquale Panella tra il 1986 e il 1994, che testimoniano la perenne ricerca di un musicista mai appagato dei risultati raggiunti. Dai successi sul mercato nazionale all'unica, vera sconfitta della sua carriera: il fallito assalto ai vertici delle classifiche Usa. Da idolo delle prime teenager in minigonna a uomo infinitamente innamorato della moglie Grazia, l¿unica donna per lui importante. Fino alla lotta contro la malattia e alla morte dolorosamente prematura, avvenuta a Milano il 9 settembre 1998.
Battisti è entrato, suo malgrado, nelle vite di intere generazioni. Essere considerato «la colonna sonora di un'epoca» lo irritava profondamente, ma proprio in questo luogo comune, che non rende giustizia alla complessità dell'artista, risiede una verità indiscutibile e largamente condivisa.
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