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Atti di sottomissione (8)

Megan Nolan

Editore: NN Editore

Anno: 2021

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 304 Pagine

Isbn 13: 9791280284204

Trama

Quando lei, giovane e travolta dalla Dublino notturna, incontra lui, Ciaran, bello e risoluto, succede qualcosa di semplice e straordinario: l’attrazione rompe gli argini, si mescola alle fragilità e alle paure, diventa il significato stesso del vivere. Nasce così una relazione che per la protagonista è un alternarsi di estasi e sofferenza, di gelosia sfrenata unita a un piacere così intenso e bruciante da creare dipendenza: lei vuole annullarsi nel corpo di lui, dissolversi nei desideri fino a non lasciare più spazio alla propria identità. Mentre Ciaran, uomo emotivamente incapace e ferito, non trattiene i propri atteggiamenti malsani e crudeli. Fino all’epilogo, distruttivo e liberatorio, che apre la strada a una fuga e una rinascita. Megan Nolan racconta una storia di anti-amore, interrogandosi su cosa significa vivere in funzione del desiderio altrui, della volontà di essere amate a tutti i costi, rinunciando a ogni filtro che non sia lo sguardo dell’altro. Attraverso un serrato monologo interiore, sincero come il cristallo, "Atti di sottomissione" parla della seduzione del nulla, che può piegare il senso stesso dell’amore rovesciando certezze, moralismi, rivendicazioni e cliché, in un’estenuante battaglia interiore per la conquista delle proprie emozioni.

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Le recensioni degli AccioBookers

lisa_nellelanghe

Recensito il 19/02/2022

Non mi interessa averlo in libreria

Stefi

Recensito il 05/07/2023

Onestamente sono rimasta molto delusa da questo mémoire. La scrittura è molto semplice e diretta, perciò la lettura scorre notevolmente ma a mio avviso il tutto è molto astruso. La protagonista racconta le brutture che impone al suo corpo e alla sua anima e poi le spiega in modo superficiale, stranamente complicato rendendo comunque queste ragioni piuttosto banali. Credo sia un lavoro molto immaturo e privo di un vero percorso, mi dispiace molto affermarlo ma è questa la sensazione che ho avuto. L'idea di affrontare i propri dolori e delusioni tagliandosi, non mangiando, odiando e usando il proprio corpo in modo piuttosto (concedetemi il termine) lucido mi fa pensare che ci siano dei problemi psichici molto gravi, ma non se ne parla seriamente da questo punto di vista. Mi è sembrato che in quanto lettrice fossi coinvolta in uno squallido voyeurismo morboso: “vediamo quante cose orribili riesce a farsi stavolta questa qui.” Tipo un'influencer che pubblicizza violenza… Terribile. Non è decisamente per me.

Ma allo stesso tempo ho provato una enorme voglia di aiutarla, prestarle una spalla, parlarci, esserci per lei. Quanta confusione in mente mi ha creato!