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Genere: Classici Greci e Latini, Filosofia
Editore: Editrice la Scuola - Brescia
Anno: 1981
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 90 Pagine
Isbn 10: 8835072891
Isbn 13: 9788835072898
Trama
Traduzione, Introduzione e note di Vito Stazzone
Due sono le opere di Platone più lette: il Fedone e l'Apologia di Socrate. In entrambe l'eroe protagonista di eccezionale statura è Socrate. L'evento cui si riferisce l'Apologaia - uno dei dialoghi della giovinezza - è la difesa che Socrate pronuncia dinanzi ai giudici, durante il processo nel 399 a.C., sotto l'accusa di Mileto. Il filosofo Socrate, a seguito di una congiura politica, è accusato di corrompere i giovani e di empietà. Per questo è condannato a morte. Ma agli accusatori Socrate rivolge un ultimo e definitivo messaggio: se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo buono, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte. Il Bene è la vera dimensione dell'Assoluto.
L'Apologia di Socrate è un testo giovanile di Platone. Scritto tra il 399 e il 388 a.C., è la più credibile fonte di informazioni sul processo a Socrate, oltre a quella in cui la figura del vecchio filosofo è probabilmente meno rimaneggiata dall'autore. Socrate infatti non scrisse mai nulla: tutto quel che sappiamo sul suo conto lo dobbiamo a Senofonte, Platone, al commediografo Aristofane e in parte ad Aristotele, che non lo conobbe direttamente.
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