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All'alba della Bohème. I «Barbus»: ribellione e primitivismo nella Francia neoclassica (0)

George Levitine

Genere: Arte francese, Primitivismo

Editore: Carocci

Anno: 1985

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 272 Pagine

Isbn 13: 9788843008094

Trama

Il libro racconta la vicenda del gruppo dei Barbus – un manipolo di giovani pittori 'davidiani' e 'ribelli' – consumatasi tutta fra il 1794 e il 1802, tra le pieghe di accadimenti che hanno contribuito in modo determinante al mutare della cultura europea: la rivoluzione dell''89, il Terrore, il Direttorio, il Consolato e, insieme, il neoclassicismo, le istanze romantiche, i dettami della pittura di storia, l'ideale etico dell'arte, l'erudita e ad un tempo appassionata riflessione sulle variegate interpretazioni dell'antico. L'intera loro vicenda, segnata dall'opposizione alla cultura ufficiale e dalla ricerca di un nuovo linguaggio e di un nuovo fine dell'arte, è ricostruita e assunta da Levitine quale terreno privilegiato per analizzare fenomeni storici più profondi e quale filo conduttore per orientarsi nel 'labirinto di tendenze del periodo'. Nel contesto degli studi sull'arte di un periodo così problematico, questo libro intende dunque offrire un contributo in virtù sia del tema prescelto, sia del metodo di analisi adottato. Levitine traccia la storia di una 'setta' di artisti e pittori, 'primitivisti' e bohémiens ante litteram: ne racconta la vita, la formazione e le scelte come singoli e come gruppo; pone a confronto le loro idee con altre teorie e con quelle di altre correnti artistiche contemporanee per decifrare il ruolo del movimento nello sviluppo della pittura francese del primo Ottocento, con particolare riguardo all'orientamento primitivista. Strumento di indagine fondamentale è l'analisi delle fonti, assunte in maniera capillare e sottile a tal punto che Levitine sembra volerci mostrare la vicenda dei Barbus attraverso gli occhi e la 'mentalità artistica' dei contemporanei: prende in considerazione trattati, testi di estetica, biografie, opere letterarie, diari, lettere, memorie e note d'archivio, oltre naturalmente alla testimonianza offerta dalle opere d'arte. Accanto a questo corpus consueto, fa riferimento anche a documentazioni per così dire 'trasversali', non direttamente attinenti alle arti visive (e nemmeno alla cultura che egli definisce 'alta'): il teatro popolare del vaudeville, i fogli scandalistici, i giornali, gli aneddoti e le dicerie, senza tuttavia farsi sovrastare dalla dispersiva eterogeneità dei materiali.

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