Slavoj Žižek

Nascita: 21-03-1949 | Lubiana, Slovenia

Generi principali: Filosofia , Società contemporanea , Economia globale

Biografia

Slavoj Žižek (IPA: [ˈslaʋɔj ˈʒiʒɛk]; Lubiana, 21 marzo 1949) è un filosofo, sociologo, politologo ed accademico sloveno, esponente della filosofia marxista.
Ricercatore all'Istituto di Sociologia dell'Università di Lubiana[1], è docente all'European Graduate School[2] e Direttore del Birkbeck Institute for the Humanities (Istituto per gli Studi Umanistici di Birkbeck) presso il Birkbeck College dell'Università di Londra[3]. Nel corso degli anni, è stato professore invitato in numerose università, in particolare negli Stati Uniti d'America (Columbia, Princeton, The New School, Università di New York, Michigan, SUNY Buffalo, Georgetown). Dal luglio 2013 è Eminent Scholar presso l'Università Kyung Hee di Seul[4].
Studioso di marxismo, idealismo tedesco e psicanalisi lacaniana, è divenuto celebre per la sua capacità di affrontare questioni di stringente attualità, unendo tradizione filosofica e cultura popolare. A partire dal 1989, anno di pubblicazione del suo primo libro in inglese, ha raggiunto, con il suo stile provocatorio e irrispettoso delle posture accademiche, una popolarità internazionale.
Nella sua prolifica produzione ha spaziato attraverso un grande numero di tematiche, come l'ideologia, il fondamentalismo, il populismo, la globalizzazione, la religione, l'ecologia, i diritti umani (criticati come espressione di ideologia borghese, anche se non vi è una negazione tout court), la tolleranza, il multiculturalismo, la teologia, il cinema, l'opera, le scienze cognitive. Nei suoi scritti si è confrontato in modo critico con numerosi pensatori moderni e contemporanei, come Kant, Hegel, Kierkegaard, Schelling, Marx, Lenin, Mao Zedong, Heidegger, Deleuze, Guattari, Derrida, Agamben, Negri, Hardt, Butler, Rancière, Balibar, Laclau, Jameson, Nietzsche, Sorel e Fanon.
Personalità di spicco dell'opposizione del regime esistente prima del 1989 in Slovenia negli anni ottanta (venne licenziato dal suo impiego pubblico perché ritenuto "non marxista", nonostante si dichiarasse da sempre "leninista"), nel 1990 è stato il candidato della Democrazia Liberale Slovena (Liberalna Demokracija Slovenije) alle prime elezioni presidenziali libere del Paese.
Attualmente, Žižek è uno strenuo ed appassionato critico del modello economico e sociale neoliberista, proponendo altresì un ritorno allo spirito originario del comunismo[5] - a quella che Alain Badiou definisce "ipotesi comunista" - in polemica contrapposizione con i teorici di sinistra della cosiddetta Terza via[6]. Žižek è stato o è un collaboratore regolare di numerosi giornali e riviste, fra cui New Left Review, London Review of Books, Critical Inquiry, The Guardian[7] e In These Times.
È protagonista di due pellicole cinematografiche di Sophie Fiennes, The Pervert's Guide to Cinema (2006) e The Pervert's Guide to Ideology (2012), in cui illustra i legami tra cinema, psicanalisi e ideologia. Gli sono stati dedicati due documentari, Liebe Dein Symptom wie Dich selbst! (1996) e Žižek! (2005). È comparso anche in Examined Life (2008), firmato da Astra Taylor, e in Marx Reloaded (2011) di Jason Barker. Per lo studio della sua opera è stato fondato nel 2007 l'International Journal of Žižek Studies. Nel 2012 Foreign Policy lo ha incluso nella sua lista dei cento migliori "Global Thinkers"[8]. Nel 2013 la Royal Opera House ha commissionato quattro opere ispirate al suo lavoro[9].

Fonte: Wikipedia

Opere di Slavoj Žižek (53)

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