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Sull'orlo del precipizio (2)

Antonio Manzini

Genere: Distopia, Editoria, Letteratura

Editore: Sellerio

Anno: 2015

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 115 Pagine

Isbn 10: 8838934827

Isbn 13: 9788838934827

Trama

Cosa succederebbe se tutte le principali case editrici italiane si trovassero raggruppate sotto un’unica sigla? Giorgio Volpe è il più grande scrittore italiano, una potenza nel campo delle lettere. Alla consegna del nuovo romanzo Sull’orlo del precipizio, scopre che una cordata di investitori ha inghiottito la sua casa editrice. Ora al comando sono caricature in completo scuro che odiano le metafore e «amano le saponette se il pubblico vuole saponette». Cercando una via di fuga editoriale come un uomo che annega cerca l’aria, Giorgio affonda nel grottesco e nell’angoscia di chi vede messa in discussione la propria libertà di espressione. Antonio Manzini ha scritto una satira spietata ed esilarante. Una distopia alla Fahrenheit 451, dove è il mondo dei libri a bruciare se stesso e non un potere esterno.

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Le recensioni degli AccioBookers

RebeRoss

Recensito il 10/03/2023

vete presente il caso legato alla riscrittura delle opere di Dahl "per non offendere nessuno"? O l'accusa di razzismo mossa a di Via col Vento? Se vi siete sentiti sull'orlo di un precipizio in quelle occasioni, sappiate che in tempi non sospetti Antonio Manzini da quel precipizio si era già lasciato liberamente andare. Cosa sarebbe potuto accadere se una sorta di Grande Fratello onnipotente dell'editoria avesse imposto di riscrivere Manzoni (non vi sarete persi l'incontro tra Don Abbondio e i coatti?), accorciare Guerra e Pace (300 pagine più, 300 pagine meno...perché poi Guerra? Facciamo solo Pace) o trasformare uno scrittore in un codice prodotto (si vende quello che piace, come la Nutella). A metà strada tra 1984 e Fahrenheit 451, 115 pagine in cui si condensa un piccolo capolavoro che ho divorato nel tempo di un viaggio in treno di disillusione, amarezza e pericolosa comicità. Nel nome della lingua indigena, della comunicazione che non si capisce una mazza e del pezzo di lago in provincia di Como. Amen