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Sentieri neri (1)

Sylvain Tesson

Genere: Viaggio,

Editore: Sellerio

Anno: 2018

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 152 Pagine

Isbn 10: 8838937710

Isbn 13: 9788838937712

Trama

«Se me la cavo, traverso la Francia a piedi». Tesson è ricoverato in un letto d’ospedale, il corpo in frantumi a causa di una caduta di otto metri che poteva costargli la vita. In quel letto rimarrà per mesi, ed è lì che è nata la promessa da cui è scaturito questo libro.
Un anno dopo, al posto di una canonica riabilitazione in un centro specializzato, Tesson si mette in movimento nonostante i chiodi nella schiena e una paralisi facciale non ancora recuperata. La bocca gli pende da una parte e un occhio gli sporge dall’orbita, i ragazzini lo guardano con stupore mentre affronta il cammino. Si è messo in testa di seguire un precetto di Pessoa: «Della pianta dico “è una pianta”, Di me stesso dico “sono io”. E non dico nient’altro. Che altro c’è da dire?».
Nel corso di questo viaggio solitario e sorprendente, compiuto tra l’agosto e il novembre del 2015 partendo dalla Provenza per arrivare in Normandia, Tesson racconta un paesaggio impervio e sconosciuto che si rivela percorrendo vie secondarie ignote ai più, sentieri neri che sembrano ingressi nascosti e segreti a un altro mondo, dove dileguarsi e scomparire. Camminando Tesson osserva la natura sottratta all’invadenza dell’urbanizzazione e all’arrivo della tecnologia, scopre il silenzio degli insetti lì dove l’agricoltura intensiva ha ridisegnato il paesaggio, ascolta gli animali nella notte, e in fondo rifugge gli uomini. Dalle sue pagine e dalla sua ispirazione la Francia di campagna, la Francia profonda – un territorio ormai a tratti abbandonato – emerge come un luogo carico di vitalità, persino tumultuoso. E in giro sbucano i segni e i messaggi di chi ha fatto scelte radicali, resistendo al tempo che fugge: «Accetto solo pane secco e libri»; «Qui non c’è il wi-fi ma abbiamo del vino».
A fargli compagnia, è un suo marchio di fabbrica, sono i libri. Filosofi, poeti, studiosi, da Agamben a Jean Giono, che gli danno l’occasione di ripensare alla vita, alla propria morte, di conquistare di nuovo se stesso attraverso un farmaco faticoso ma efficace: camminare, leggere, ragionare. Aprire gli occhi.

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