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Ragazzo negro (6)

Richard Wright

Genere: Autobiografici, Formazione, Classici moderni

Editore: Einaudi

Anno: 1997

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 324 Pagine

Isbn 10: 8806134760

Isbn 13: 9788806134761

Trama

Un racconto aggrappato alla realtà, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d'un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. Ragazzo negro, quasi un romanzo di formazione, è l'autobiografia simbolica di Richard Wright, scrittore negro nativo del Mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. L'esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell'utopia come scelta d'una fuga che non è più passiva sconfitta.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 27/10/2024

Nella quarta di copertina questo libro viene descritto come un romanzo fortemente autobiografico, in realtà io credo che sia molto di più. Con meravigliose descrizioni della natura del sud degli Usa e raccontando delle sue vicende personali, Richard scrive anche un saggio sociologico e filosofico, analizzando le terribili conseguenze della discriminazione, dell'odio, dell'annientamento della dignità delle persone, conseguenze che vengono pagate da tutta la società prima o poi.

Quest'opera è inoltre e soprattutto una dichiarazione d'amore da parte di Richard per l'istruzione e per i libri, unica vera accoppiata vincente, salvatrice del genere umano e seme per far fiorire consapevolezza e libertà. Nonostante i temi siano duri, la narrazione è scorrevole e il linguaggio bellissimo, non dimenticherò mai le parole consapevoli e acute che ha utilizzato per parlare di suo padre e per raccontare il suo primo approccio alla lettura.

È un libro magnifico e purtroppo ancora tanto attuale.

Infatti trovo simbolico aver terminato questo libro poco dopo aver guardato un terribile servizio della giornalista Monica Maggioni in TV sui nuovi gruppi di estrema destra suprematista negli Stati Uniti alla vigilia delle elezioni presidenziali. Spero che tutto vada bene perché sinceramente sono stanca del male che ci facciamo da millenni.