Tempo di lettura stimato:
11h 40m
Genere: -, Realismo magico
Editore: Fazi
Anno: 2020
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 350 Pagine
Isbn 10: 8893256916
Isbn 13: 9788893256919
Trama
Harriet Hume, affascinante pianista squattrinata, mistica e stravagante, è l’essenza della femminilità; Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico imbrigliato in un matrimonio di convenienza con la figlia di un membro del Parlamento, è un ambizioso calcolatore senza scrupoli. I due si amano: sono opposti che si attraggono, e nel corso degli anni si incontrano e si respingono, in varie stagioni e in vari luoghi di Londra, come legati da un filo sottile che non si spezza mai. La loro relazione si dipana tra il realismo dell’ambientazione cittadina e l’incanto magico della fiaba: le doti musicali di Harriet sconfinano in una stregoneria allegra e un po’ pasticciona, che le permette di leggere nel pensiero dell’amato. Quando Arnold se ne rende conto, diventa ostaggio di questo dono sovrannaturale, grazie al quale Harriet può svelare le macchinazioni politiche alle quali lui è ricorso per anni – e che ancora continuerebbe volentieri a imbastire – per fare carriera. La donna costringe l’amante a fare i conti con se stesso: Harriet è la coscienza di Arnold, la sua parte migliore; è l’integrità, il rifiuto di ogni compromesso, è tutto ciò che Arnold non può manipolare, come ha fatto con la politica e con il matrimonio.
Quel prodigio di Harriet Hume racconta la vittoria dell’amore e della bellezza sull’eterna esigenza maschile di dominio, con uno stile tanto poetico quanto la Londra che celebra, e l’aggiunta di una componente fantastica che dona a queste pagine un tocco magico. La penna di Rebecca West al suo meglio: il brio, la finezza psicologica e il lirismo descrittivo dell’autrice concentrati in un romanzo delizioso.
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Le recensioni degli AccioBookers
Ireland🌸
Mi dispiace tantissimo dare una valutazione bassa perché la prosa di Rebecca West è molto ricercata e suggestiva.Purtroppo la trama è davvero esile (in pratica descrive semplicemente gli incontri che avvengono tra i due protagonisti nel tempo) e mi sono trovata disorientata in più di un’occasione,capendo ben poco dei ragionamenti (che io definirei quasi farneticazioni in alcuni punti) di Harriet Hume e soprattutto di Arnold Condorex.Insomma,dal mio punto di vista,questa lettura è stata una mezza delusione.