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Genere: Economia globale,
Editore: Fazi
Anno: 2014
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 330 Pagine
Isbn 13: 9788876253171
Trama
"Sono nato nel 1963, e purtroppo ero un po' troppo giovane per vivere in prima persona l'epoca dei Beatles, di Jimi Hendrix e della Summer of Love, ma dal punto di vista economico non potevo venire al mondo in un momento migliore". Attacca così l'economista Stephen D. King, ma subito a fare da contrappunto all'idilliaca evocazione degli anni del boom è la desolante realtà di oggi. Questo saggio è infatti uno dei più lucidi ritratti dell'attuale crisi, tanto che, dalla sua uscita in lingua inglese, ha fatto rabbrividire i lettori di mezzo mondo: che succede quando i soldi finiscono? Certo, l'espressione, avverte King, non va presa alla lettera: di fatto i soldi non finiscono mai, la moneta si può sempre creare dal nulla e stampare a piacimento. Ma forse la società occidentale ha raggiunto un punto di non ritorno, una svolta epocale che segna la fine di quell'"età dell'abbondanza" che consideravamo ormai come il nostro habitat naturale. Quello della crescita costante e inarrestabile è un mito a cui dobbiamo rinunciare? Per King lo dobbiamo quantomeno rivedere. Pensioni, sanità pubblica e reddito garantito sono promesse che possiamo mantenere? Sostenitori del rigore e delle politiche espansive si arrovellano con il rebus della crescita senza venirne a capo, i politici privilegiano il consenso elettorale al rispetto degli obblighi verso i creditori internazionali e le banche centrali diventano veri e propri organi politici, o, come le chiama l'autore, il "potere dietro il trono".
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