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Quando eravamo orfani (0)

Kazuo Ishiguro

Genere: Drammatico, -

Editore: Einaudi

Anno: 2000

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 326 Pagine

Isbn 13: 9788806154592

Trama

Shangai, inizio del '900: un bambino, un padre che lavora nel commercio dell'oppio fra Inghilterra e Cina, una madre che si batte per i diritti civili. Londra, anni Trenta: Christopher Banks il bambino di allora, cresciuto nei colleges inglesi dopo la misteriosa sparizione di entrambi i genitori, è diventato il detective più famoso del Regno Unito. Ma l'enigma sulla sorte dei genitori non gli dà pace: ritorna in Oriente per indagare sul doppio rapimento, prima che il mondo precipiti nel baratro del conflitto mondiale. Però la verità che alla fine giungerà a scoprire è molto più banale, e drammatica, di ogni possibile supposizione.

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Le recensioni degli AccioBookers

ali_inthegarden

Recensito il 04/04/2022

Avere alte aspettative per un libro è sempre rischioso. Sono passati diversi anni dalla mia lettura di "Non lasciarmi" di Ishiguro, che mi aveva colpita come "Quando eravamo orfani" non potrebbe mai fare. Lo stile di Ishiguro è bellissimo anche in questo romanzo, mi piace molto il modo semplice, lineare, ma per nulla banale, con cui sono narrati gli eventi della storia. È semplice immergersi negli scenari e nel mondo dei personaggi, i dettagli e la precisione della narrazione lo permettono perfettamente. L'idea di base mi è piaciuta, come anche l'ambientazione, soprattutto per quanto riguarda Shangai, di cui non avevo letto nulla e non conoscevo la situazione di quegli anni. Questo è un libro che mi ha aperto gli occhi per certi aspetti, eppure nel complesso non posso proprio dire che mi sia piaciuto, soprattutto da metà in poi. Ad un certo punto ho semplicemente iniziato a detestare il protagonista, non sono riuscita a comprendere tante delle sue scelte e l'ho trovato davvero odioso ed irrispettoso. Anche i personaggi di contorno non mi hanno per nulla coinvolto, ad eccezione forse di Akira, che rimane però solamente accennato. Lo conosciamo solamente attraverso gli occhi di Christopher e me ne dispiaccio, sarebbe stato un personaggio molto più interessante. Anche il finale non mi ha convinta per nulla, mi è sembrato eccessivo e sconclusionato, buttato lì tanto per concludere la storia. Credo che questo libro possa comunque essere apprezzato, non è un brutto libro in quanto tale, ma non ha fatto per me. Mi piace quando i personaggi mi colpiscono, per un motivo o per l'altro, cosa che qui proprio non c'è.