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Post Office (11)

Charles Bukowski

Genere: Romanzo corale, -, Letteratura

Editore: Gruppo Editoriale L'Espresso

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rigida

Pagine: 189 Pagine

Isbn 10: 8481305111

Isbn 13: 9788481305111

Trama

«Non potevo trattenermi dal pensare, dio, l'unica attività dei postini è di ficcare dentro le lettere e l'uccello. Questo è il lavoro che fa per me, oh sì sì sì.» Ma il paradiso sognato da Henry Chinaski, il leggendario alter ego di Bukowski, viene brutalmente smentito dalla realtà quando, assunto dall'amministrazione postale americana, si ritrova con la sacca di cuoio sulle spalle a girare in lungo e in largo attraverso la squallida periferia di Los Angeles. Profondamente deluso dalla monotona routine quotidiana e insofferente ai rigidi regolamenti della macchina burocratica, Chinaski si consola affondando le sue frustrazioni nell'alcol e trovando rifugio tra le morbide braccia di donne più sole di lui. Tra clamorose sbornie, azzardate puntate all'ippodromo e «movimentate» nottate in motel sgangherati, Chinaski riuscirà a «guadagnarsi» il licenziamento e a farsi riassumere, ma solo per licenziarsi definitivamente, inorridito e disgustato da quell'immenso ufficio postale che, poi, è la vita stessa. 

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Le recensioni degli AccioBookers

Valeria

Non penso mi cimenterò in qualche altro libro di Bukowski, a meno che non siano le poesie che mi erano state vivamente consigliate. Questa pessima esperienza mi basta e mi avanza. Magari sono io che non sono riuscita ad entrare nel meccanismo, a comprendere il vero significato del romanzo e in generale a provare qualsiasi emozione durante la lettura. Il protagonista, Henry Chinaski, vive la sua doppia vita fra un regolare ma stancante lavoro alle poste (che simboleggiano la società organizzata nella quale Henry non riesce assolutamente ad ambientarsi, infatti riceve continue ammonizioni da parte dei superiori) e il piacere dell'alcool, delle vincite alle corse e delle donne sempre piantate in casa sua. Il racconto è quasi interamente incentrato su queste maledette poste, con qualche paragrafo che approfondisce la vita coniugale (e disastrosa) del protagonista. Inizialmente è divertente, Henry ne passa di tutti i colori e mi sono fatta grosse risate, ma poi il tutto diventa noioso, gli eventi ripetitivi e si continua il libro si sviluppa con il lavoro alla posta-torno a casa stanco-scopo con la mia attuale moglie-lavoro alla posta-torno a casa stanco-vado alle corse e rimorchio qualche figa da sbattere. La storia è narrata con uno stile a mio parere eccessivamente volgare, sembra che il protagonista non conosca altre parole se non parolacce o bestemmie. Sicuramente una scrittura elegante ed elaborata avrebbe dato al romanzo dell'inverosimile, ma si poteva trovare un "compromesso".

Clelia

Divertente e malinconico allo stesso tempo. Le disavventure di questo alterego atipico e a tratti fastidioso. Tutto sommato ben scritto e scorrevolissimo