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Genere: Poesia,
Editore: Adelphi
Anno: 2013
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 350 Pagine
Isbn 10: 8845928438
Isbn 13: 9788845928437
Trama
Come ormai sappiamo, i testi poetici firmati da Fernando Pessoa col proprio nome sono così numerosi e di tale qualità che non è azzardato additare nel «commediografo» diventato celebre soprattutto per le poesie dei suoi «attori» – cioè gli eteronimi come Alberto Caeiro, Álvaro de Campos, Ricardo Reis – il principale poeta di tutta la compagnia: «Come Shakespeare seppe essere Amleto e King Lear essendo prima di tutto Shakespeare, come Balzac seppe essere il Père Goriot e Eugénie Grandet, essendo prima di tutto Balzac,» scrive Tabucchi «così Fernando Pessoa è in primo luogo quel Fernando Pessoa che firma le sue poesie con il proprio nome, ammesso che tale “io” coincida con il reale Fernando Pessoa anagraficamente inteso». Di «Fernando Pessoa-lui stesso», o dell'Ortonimo, questo volume intende offrire un compiuto, ampio ritratto, cogliendo alcune delle sue molteplici sfaccettature: dal poeta avanguardista al mistico ed esoterico, dal poeta elegiaco ma sempre concettuale al satirico che irride il tiranno Salazar, fino al poeta civile e ‘indignato' che guarda alla patria prostituita con rabbia e dolore. E di nuovo, come di fronte alla galassia eteronimica – la letteratura, per Pessoa, è la dimostrazione che una vita non basta –, non potremo che rimanere stupiti per la sua vertiginosa, spiazzante novità: «Ah, canta, canta senza motivo! / Ciò che in me sente sta pensando» si legge nella Mietitrice, del 1924, dove l'interazione tra l'emozione e la ratio sembra echeggiare Empedocle («Il sangue che bagna il cuore è pensiero») e Spinoza. Del resto, come scrive ancora Tabucchi, «Nel “cuore di tenebra” che è l'umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia».
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