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Ossi di seppia (0)

Eugenio Montale

Genere: Poesia, Classici moderni

Editore: Mondadori

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 268 Pagine

Trama

Capitolo decisivo della poesia del Novecento, Ossi di seppia è un'opera sempre aperta, capace di rinnovare nel tempo, in modo sorprendente, l'originalità e lo spessore delle sue proposte, di pensiero e di soluzioni espressive. A quasi un secolo dall'uscita, avvenuta nel 1925 presso l'editore Gobetti, l'aggiornamento dell'imprescindibile e ormai classica edizione commentata da Pietro Cataldi e Floriana d'Amely offre una nuova occasione per rileggere la raccolta d'esordio di Montale. La introduce uno storico e fondamentale saggio di Pier Vincenzo Mengaldo, che ne analizza temi e stile osservando che la presenza, così importante, del mare «è bivalente: perché dal mare l'io si sente quasi risucchiato, potentemente, come dall'elemento mitico per eccellenza vitale, ma insieme ne è rifiutato, espulso, confinato a terra; il mare è dunque la pienezza, l'integrità impossibile, quella della Vita stessa, contemporaneamente cantata a piena voce e negata al soggetto che la canta». Mentre, sulla visione del mondo montaliana, il critico osserva come non sia esagerato «parlare di posizioni pre-esistenzialiste, anche se di fatto poggiano su altri fondamenti filosofici». Siamo dunque accompagnati nella lettura o nella rivisitazione appassionata degli Ossi di seppia da guide d'eccellenza, come anche Sergio Solmi, di cui è qui riproposto un saggio del 1926, scritto quindi l'anno che segue la prima edizione (la seconda, con ampliamenti e ristrutturazioni, apparve nel 1928, con introduzione di Alfredo Gargiulo). «Poesia fatta di sotterranei trasalimenti, di silenziosi distacchi, di rassegnate riflessioni», ci dice appunto Solmi, rilevando opportunamente «l'aspirazione classica che vive al fondo di questa originale natura di poeta». E ora che questo libro è a tutti gli effetti diventato un classico, sta ai nuovi lettori trovare una volta ancora, nel «male di vivere», il «fantasma che ti salva»; mentre più che mai viva è la necessità, storica ed esistenziale, di sapere «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo».

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Le recensioni degli AccioBookers

Utente eliminato

Recensito il 16/03/2023

Montale mi emoziona. E sono consapevole, nel momento in cui pronuncio a mezza voce questa frase, di non dire niente di originale. Questo effetto lo fa a tutti.
I suoi versi ti avvolgono, ti emozionano. Ti scavano dei varchi sotto la pelle, che si collegano dritti ad anima e cervello.
 

Nei suoi versi c'è il profumo dei "limoni". Il vortice dei colori più vivi e brillanti che risplendono anche tra le strofe più cupe. 

La sua non è una malinconia da vuoto allo stomaco, è piuttosto la malinconica brezza simile a quella che accarezza gli occhi di chi vive lontano dalla sua terra natìa, e ci ripensa a notte fonda, tra nostalgia e sorrisi per la consapevolezza del ritorno.

Alice_21

Recensito il 15/10/2023

Scambio o vendo, libro dalla copertina flessibile.