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9h 18m
Editore: Garzanti
Anno: 1972
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rigida
Pagine: 279 Pagine
Trama
Karl Wander ha dovuto abbandonare la carriera delle armi per insofferenza dell'ambiente mediocre e corrotto in cui prosperano politici intriganti e ufficiali ambiziosi. Si accontenta di fare il giornalista. Ma quando gli affidano una missione speciale consistente nell'esaminare a fondo, in vista di provvedimenti radicali, la situazione della Bundeswehr, non sa dire di no: il suo idealismo si risveglia malgrado le dure esperienze subite. Si inoltra così in una strada irta di rovine e di trappole. Le rovine sono quelle che seppelliscono ingenuità, patriottismo e buona fede; le trappole gli vengono tese per rovinarlo. La morte di due giovani donne gli apre gli occhi, ma ormai è tardi. La sua convulsa difesa non fa che affrettare un epilogo amaro,
Non è la mia patria del noto romanziere di 08/15 e di tante storie avvincenti è un libro poliziesco ma di tipo insolito. La Germania dei grandi interessi economici e della corsa al successo emerge in ogni suo ambiguo contorno da una narrazione ricca di colpi di scena, con donne leggiadre e spregiudicate, con uomini avidi e cinici fino al delitto. Il lettore sconcertato si chiede fino a che punto l'intrigo di Non è la mia patria rispecchi l'autentico costume politico della Germania di Bonn. Se, come sembra, l'immagine non è molto lontana dal vero, l'allegria feroce di Kirst è pienamente giustificata.
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