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Nemesi (3)

Philip Roth

Genere: Letteratura, Formazione

Editore: Einaudi

Anno: 2011

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 183 Pagine

Isbn 13: 9788806200947

Trama

Al centro di "Nemesi" c'è un animatore di campo giochi vigoroso e solerte, Bucky Cantor, lanciatore di giavellotto e sollevatore di pesi ventitreenne che si dedica anima e corpo ai suoi ragazzi e vive con frustrazione l'esclusione dal teatro bellico a fianco dei suoi contemporanei a causa di un difetto della vista. Ponendo l'accento sui dilemmi che dilaniano Cantor e sulla realtà quotidiana cui l'animatore deve far fronte quando nell'estate del 1944 la polio comincia a falcidiare anche il suo campo giochi, Roth ci guida fra le più piccole sfaccettature di ogni emozione che una simile pestilenza può far scaturire: paura, panico, rabbia, confusione, sofferenza e dolore. Spostandosi fra le strade torride e maleodoranti di una Newark sotto assedio e l'immacolato campo estivo per ragazzi di Indian Hill, sulle vette delle Pocono Mountains - la cui "fresca aria montana era monda d'ogni sostanza inquinante" -, "Nemesi" mette in scena un uomo di polso e sani principi che, armato delle migliori intenzioni, combatte la sua guerra privata contro l'epidemia. Roth è di una tenera esattezza nel delineare ogni passaggio della discesa di Cantor verso la catastrofe, e non è meno esatto nel descrivere la condizione infantile.

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Le recensioni degli AccioBookers

dianagrnlp

Romanzo che parla di un estate del 1944tra seconda guerra mondiale e epidemia di polio. Racconta la storia di un ragazzo che in mezzo a queste tragedie si interroga su Dio. Mi è piaciucchiato ma non rapito. ..Poi con veemenza, come se potessi produrre un cambiamento in lui solo grazie al mio tremendo desiderio di farlo; come se, dopo tutte le ore passate a parlare durante i nostri pranzi, adesso potessi convincerlo a guardare a se stesso come qualcosa di più della somma delle sue mancanze e a iniziare a liquidare la sua vergogna; come se fosse in mio potere riportare im vita un residuo dell"irremovibile giovane animatore del campo giochi che, senza l'aiuto di nessuno, aveva respinto i dieci teppisti italiani venuti a spaventarci con la minaccia di attaccare la polio agli ebrei, dissi:- Non metterti contro te stesso. Nel mondo c é già abbastanza crudeltà. Non peggiorare le cose facendo di te un capro espiatorio. Ma nessuno è piú irrecuperabile di un bravo ragazzo che si è rovinato. "