Tempo di lettura stimato:
8h 14m
Genere: Letteratura, -
Editore: Corriere della sera
Anno: 2018
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 247 Pagine
Trama
“La mia vita è strana ultimamente; è arrivata a un punto in cui ho perso interesse per tutto.” Prima o poi capita a chiunque di svegliarsi una mattina e trovare che la vita non ha senso, una grande o piccola selva oscura è un passaggio obbligato di ogni esistenza. Al protagonista di Naif.Super succede il giorno del suo venticinquesimo compleanno: sconfitto a croquet dal fratello, di colpo si rende conto che “niente più quadra”. E così abbandona l’università, il lavoro saltuario al iornale, la stanza in affitto, vende i suoi scarsi beni, tranne la bicicletta e si rifugia nell’appartamento del fratello in viaggio di lavoro, dove passa le giornate sdraiato sul divano a pensare, per cercare di capire se è possibile, ripartendo da quel grado zero a cui è arrivato, recuperare la voglia e il senso del vivere. La classica storia di un ragazzo in crisi d’identità diventa, attraverso l’umorismo di Loe, la sua autoironia, la sua leggerezza di tocco un po’ alla Salinger, la sua sovversiva ingenuità, non solo l’espressione del malessere della generazione di internet e della globalizzazione, spersa tra l’infinito numero di possibilità e conoscenze di cui non sa che farsene, ma anche una sostanziale rimessa in questione del mondo esistente. Forse, come il protagonista, si dovrebbe davvero provare a ricominciare da capo. Lanciando un pallone contro il muro, martellando chiodi di plastica in un banco da falegname, chiacchierando con il piccolo Børre, scambiando fax con l’amico Kim scrivendo elenchi di tutto – di quello che ha e che non ha, di quello di cui sa troppo, di quello che lo entusiasmava da piccolo, di quello che gli piace – come formule incantatorie per ritrovare un contatto con se stesso, interrogando la gente per le strade di New York, salendo sull’Empire State Building per verificare cos’è davvero il tempo, cerca di ritrovare una “prospettiva”, di guardare alle questioni fondamentali dell’esistenza con la serietà e lo humor dei bambini. Un libro che medita sul tempo e sullo spazio, sull’amore e l’amicizia, la responsabilità e la felicità, le piccole cose essenziali della vita e, con lo zen e il lancio del frisbee, ci aiuta a “credere alla purificazione dell’anima attraverso il gioco e il divertimento”.
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Le recensioni degli AccioBookers
ali_inthegarden
Recensito il 25/09/2022
Questo per me è stato il libro giusto al momento giusto. Non avevo in programma di leggerlo, mi ci sono imbattuta per caso e ho letto la trama. Ricordo di aver pensato "non è possibile, questo libro parla di me!" e ho sentito il bisogno di leggerlo subito, immediatamente. Non sono affatto rimasta delusa, anzi, mai mi ero sentita così tanto in sintonia con un personaggio. Ho riso e ho capito cose di me stessa, cos'altro avrei potuto desiderare? Il romanzo, particolarmente breve, mi ha ricordato in parte "Strappare lungo i bordi" di Zerocalcare, forse per il modo di raccontare gli eventi e le sensazioni estremamente quotidiane e monotone che vive il protagonista. È questo un libro che credo si debba leggere nel momento giusto, nel momento sbagliato potrebbe non essere apprezzato allo stesso modo. "Non ci incontreremo mai, ma c'è qualcosa che voglio che tu sappia. Il mio tempo non è uguale al tuo tempo. I nostri tempi non sono uguali. Tu hai il tuo tempo e io ho il mio. I nostri istanti non sono uguali. E sai cosa significa? Che il tempo non esiste. Devo ripeterlo? Il tempo non esiste. Esiste la vita e la morte. Esistono gli uomini e gli animali. I nostri pensieri esistono. E il mondo. L'universo anche. Ma non esiste nessun tempo. Puoi star tranquillo. Ti senti meglio adesso? Io mi sento meglio. Andrà tutto bene. Buona giornata."