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Genere: Medicina, Scienza, Storie Vere
Editore: Adelphi
Anno: 2001
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 304 Pagine
Isbn 10: 8845916251
Isbn 13: 9788845916250
Trama
"E' un libro che vorrei consigliare a
tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di
psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e
fantastici. La prima musa di Sacks è la meraviglia per la molteplicità
dell'universo." - Pietro Citati.
Oliver Sacks è un neurologo, ma il suo rapporto con la neurologia è
simile a quello di Groddeck con la psicoanalisi. Perciò Sacks è anche
molte altre cose: «Mi sento infatti medico e naturalista al tempo
stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse
anche sono insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un
drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da
quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione
umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la
malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in
preda alla malattia». E anche questo va aggiunto: Sacks è uno scrittore
con il quale i lettori stabiliscono un rapporto di tenace affezione,
come fosse il medico che tutti hanno sognato e mai incontrato,
quell’uomo che appartiene insieme alla scienza e alla malattia, che sa
far parlare la malattia, che la vive ogni volta in tutta la sua pena e
però la trasforma in un «intrattenimento da Mille e una notte». Questo
libro, che si presenta come una serie di casi clinici, è un frammento di
tali Mille e una notte – e ciò può aiutare a spiegare perché abbia
raggiunto negli Stati Uniti un pubblico vastissimo. Nella maggior parte,
questi casi – ma Sacks li chiama anche «storie o fiabe» – fanno parte
dell’esperienza dell’autore. Così, un giorno, Sacks si è trovato dinanzi
«l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio
perduto». Si presentavano come persone normali: l’uno illustre
insegnante di musica, l’altro vigoroso uomo di mare. Ma in questi esseri
si apriva una voragine invisibile: avevano perduto un pezzo della vita,
qualcosa di costitutivo del sé. Il musicista carezza distrattamente i
parchimetri credendo che siano teste di bambini. Il marinaio non può
neppure essere ipnotizzato perché non ricorda le parole dette
dall’ipnotizzatore un attimo prima. Che cosa vive, se non sa nulla di
ciò che ha appena vissuto?
Rispetto alla normalità , che è troppo complessa per essere capita, e
tende a opacizzarsi nell’esperienza comune, tutti i «deficit» o gli
eccessi di funzione, come li chiama la neurologia, sono squarci di luce,
improvvisa trasparenza di processi che si tessono nel «telaio
incantato» del cervello. Ma queste storie terribili e appassionanti
tendono a rimanere imprigionate nei manuali. Sacks è il mago benefico
che le riscatta, e per pura capacità di identificazione con la
sofferenza, con la turba, con la perdita o l’infrenabile sovrabbondanza
riesce a ristabilire un contatto, spesso labile, delicatissimo, sempre
prezioso per i pazienti e per noi, con mondi remoti altrimenti muti.
Questo è il libro di un nuotatore «in acque sconosciute, dove può
accadere di dover capovolgere tutte le solite considerazioni, dove la
malattia può essere benessere e la normalità malattia, dove
l’eccitazione può essere schiavitù o liberazione e dove la realtà può
trovarsi nell’ebbrezza, non nella sobrietà ».
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è stato pubblicato per la
prima volta a Londra nel 1985.
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Recensito il 29/08/2023
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