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Genere: Politica,
Editore:
Anno: 2009
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 131 Pagine
Isbn 10: 886036356X
Isbn 13: 9788860363565
Trama
«La rappresentanza mette in moto un processo politico complesso che attiva “il popolo sovrano” ben al di là dell’autorizzazione elettorale, che rende il luogo del sovrano vuoto. Essa ha il potere di connettere le unità atomistiche della società civile (gli elettori) e di tenere il sovrano perpetuamente attivo mentre ne trasforma la presenza da un atto formale di sanzione e ratifica (il voto) a un processo politico che si protrae oltre l’attimo del voto. Infine, conferisce alla politica una dimensione ideologica: dà alle idee una casa legittima, cosicché esse possano rappresentare le identità sociali e le richieste o le proteste dei cittadini».
Il governo rappresentativo è davvero democratico? O invece non lo è perché non consente ai cittadini di votare direttamente le leggi che dovranno rispettare? Le opinioni dei teorici della politica su questo tema si dividono. C’è chi lo considera una forma di governo misto, per metà aristocratico o oligarchico e per metà democratico. Chi, svuotandolo di ogni valore normativo, lo accetta soltanto come un espediente necessario. Per gli uni la democrazia è semplicemente elettorale e la rappresentanza ne è l’esito istituzionale. Per gli altri la democrazia è partecipazione diretta e la rappresentanza ne è una violazione. Riflettendo su un tema tanto spinoso, Nadia Urbinati accoglie la sfida dimettere in discussione una tale polarizzazione. La democrazia rappresentativa è una forma unica di governo democratico peculiare delle società moderne: non costituisce un’alternativa alla partecipazione, né tuttavia limita la democrazia al momento elettorale o alla conta dei voti. La rappresentanza è, dunque, una forma complessa di partecipazione, un processo politico che genera e si sostiene su un continuo flusso di influenza, controllo e comunicazione tra cittadini e rappresentanti. A partire da tale prospettiva questo denso pamphlet riesce a mettere a fuoco un elemento decisivo delle democrazie rappresentative, un potere spesso trascurato e ingiustamente sottovalutato: quello informale e indiretto del giudizio politico. Restituire la rappresentanza al pensiero democratico è essenziale se si vogliono perfezionare nuovi sistemi di controllo che sappiano fare di questo potere «soft» uno strumento al servizio dell’eguaglianza politica.
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