Tempo di lettura stimato:
13h 50m
Genere: Racconti, -
Editore: Einaudi
Anno: 2018
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 415 Pagine
Isbn 10: 8806217577
Isbn 13: 9788806217570
Trama
Selin ha diciotto anni e grandi aspettative, ma non è una diciottenne come tutti, o almeno così crede. Lei è la ragazza prodigio che ha letto sempre un libro più degli altri, e pensa di aver già fatto ogni esperienza possibile attraverso le pagine dei romanzi che ama. Ma al primo anno di università scoprirà che purtroppo le persone non sono personaggi e forse le certezze dei libri non sono poi così certe. Scoprirà che l'amore è più strano, banale eppure complesso di quanto si potrà mai leggere. Scoprirà di essere un'idiota, come tutti.
Nel 1995, mentre il mondo impara a usare le email e a comunicare via internet, Selin è una matricola a Harvard. Per lei comunicare, con o senza internet, è sempre stato un problema. Il suo rapporto con il mondo passa soltanto attraverso i romanzi: e così tutto della vita universitaria le pare assurdo. Il cavo Ethernet della connessione di dipartimento serve per impiccarsi? Se si compra tequila per la festa, come mai anche il sale? E perché nessuno si rende conto di desiderare solo ciò che non può avere? Quando però incontra Ivan tutto cambia. E per la prima volta capisce quanto è bizzarro e doloroso il desiderio e quanto è difficile ottenere ciò che si vuole davvero. Elif Batuman fa, con una grazia e un umorismo davvero unici, qualcosa di straordinario: il racconto della giovinezza. Di quel tempo, cioè, in cui ogni esperienza ci viene incontro come se fosse la prima volta, di quell'epoca della vita (l'unica) in cui impariamo tutto, sempre, in ogni momento. Ma anche di quell'età di cui, come diceva Proust, non ripeteremmo nulla, di quei giorni che rivisti oggi, per quanto offuscati dal filtro della nostalgia, ci appaiono come una lunga e disperante sequela di errori, passi falsi, malintesi. Di idiozie. Un tempo pieno di noia e giri a vuoto, ma che allora ci sembrava pieno di senso, decisivo, eccitante (domanda: quindi cos'è che rende significativi certi fatti della vita e altri meno? Non sarà forse il modo in cui li raccontiamo, dice Batuman, il modo in cui ne facciamo letteratura?) Batuman è una delle scrittrici più intelligenti, taglienti e argute che ci siano in circolazione. L'idiota è il suo primo romanzo ed è stato inserito in praticamente tutte le liste dei libri migliori dell'anno, oltre a essere stato finalista al Pulitzer, al Women's Prize for Fiction e ad altri premi. Ma c'è una cosa che questa lista di riconoscimenti non dice: L'idiota è il libro più divertente che potrete leggere quest'anno. Riassumendo, in questo libro il lettore appassionato e curioso troverà: i mixtape e le cassette musicali come accettabile forma di comunicazione sentimentale; l'emozione di un nuovo mezzo di comunicazione: l'email; una riflessione su come trasformiamo l'esperienza in romanzo; la semiotica e René Girard; Björk e Flaubert; il racconto di un amore infelice, quello con Ivan, e di un amore felice, quello con la letteratura; un'elegia per gli anni Novanta; la struggente, dolcissima nostalgia per la giovinezza e la gioiosa incredula constatazione che, grazie a Dio, alla giovinezza siamo sopravvissuti.
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giulro
Recensito il 17/04/2024
Un romanzo sulle domande, incertezze, aspettative, emozioni che caratterizzano gli anni universitari. Una lettura che fa sentire meno soli