Tempo di lettura stimato:
2h 36m
Genere: Epistolario, Autobiografici, Classici
Editore: Einaudi
Anno: 2011
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 78 Pagine
Isbn 10: 8806207202
Isbn 13: 9788806207205
Trama
"Nel carattere di Kafka è curioso il suo profondissimo desiderio che il padre lo comprendesse e accettasse la sua attività «infantile», la lettura e più tardi la letteratura, che il padre non lo respingesse fuori dalla società degli adulti, la sola indistruttibile; ciò egli confuse fin dall’infanzia con l’essenza, con la particolarità del suo essere. Suo padre era per lui l’uomo dell’autorità, i cui interessi erano limitati ai valori dell’azione efficace. Suo padre rappresentava la priorità di uno scopo cui veniva subordinata la vita presente, scopo al quale si attiene la maggior parte degli adulti. In modo puerile Kafka viveva, come ogni scrittore autentico, sotto l’opposta priorità del desiderio attuale [...]. Il padre rispondeva evidentemente con la dura incomprensione del mondo del lavoro [...]. Kafka voleva intitolare tutta la sua opera: «Tentazioni di evasione dalla sfera paterna». Non dobbiamo ingannarci su questo punto: Kafka non volle mai evadere veramente. Egli voleva piuttosto vivere nella sfera, come un escluso. Sapeva in partenza di essere estromesso. Non si può dire che egli fosse estromesso dagli altri, non si può dire che egli si estromettesse da sé. Si comportava semplicemente in modo da rendersi insopportabile all’ambiente dell’attività utilitaria, industriale e commerciale; voleva restare nell’infantilità del sogno." (Dallo scritto di Georges Bataille)
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Le recensioni degli AccioBookers
Stefi
Recensito il 26/10/2024
Mi è venuta voglia di leggere la lettera che Franz Kafka scrive al padre per conoscere meglio questo autore che per me rappresenta sicuramente un mistero. Ho letto "La metamorfosi" e se non fosse stato per lo studio scolastico del testo, la sua scrittura non mi avrebbe trasmesso nulla del suo pensiero. In questa lettera invece c'è tanto di Franz e tanto di suo padre, la commovente voglia di parlare col genitore a cuore aperto, la presenza paterna così ingombrante sia fisicamente sia moralmente e si nota quanto questo sia stato pesante per lo scrittore e per il suo animo altamente sensibile. Kafka parla spesso di un influsso quasi venefico che suo padre esercita non solo su di lui ma anche sugli altri componenti della famiglia, mi sono molto immedesimata capendo cosa vuol dire avere a che fare con un genitore egocentrico che ti fa sentire spesso non abbastanza. È stato bello crogiolarmi in questo dolore filiale che conosco e che per me sembra quasi casa.
Nella mia copia era presente anche una parte che riguarda i quaderni in ottavo e le considerazioni, è una sezione ricca di pensieri, alcuni molto interessanti altri davvero filosofici e in alcuni casi troppo cerebrali per i miei gusti.
"A che punto d'indifferenza possono arrivare certe persone, a che profonda certezza di aver perduto per sempre il giusto sentiero."