Tempo di lettura stimato:
7h 28m
Editore: Bompiani
Anno: 2018
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 224 Pagine
Isbn 13: 9788845296482
Trama
«Negli ultimi mesi ho perso mio figlio, mia moglie, e la mia casa». Il memoir di Ariel Levy comincia così, con la normalità che deflagra, e poi si sgretola. Il punto di collasso è la perdita di un bambino, avvenuta alla diciannovesima settimana di gravidanza nella stanza di un albergo di Ulaanbaatar, in Mongolia. Quando Ariel Levy torna a casa, la vita di prima – quella che ha programmaticamente costruito sulla libertà di autodeterminarsi, di fare della propria esistenza di donna tutto ciò che vuole, come lo vuole, contro le regole tradizionali – non esiste più. Al suo posto c'è solo un grumo di dolore e la consapevolezza difficile che l'unica a poter fare davvero ciò che vuole è madre natura: le sue sono le sole regole che valgono. Riconoscerlo segna per Ariel Levy il passaggio a una nuova fase della vita adulta, una lezione per imparare ad apprezzare meglio ciò che si possiede: «mentre tutto il resto è andato in pezzi, ciò che è rimasto intatto è qualcosa che ho sempre avuto, la cosa che mi ha reso una scrittrice: la curiosità. La speranza».
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