Tempo di lettura stimato:
2h 30m
Genere: Poesia,
Editore: Passigli
Anno: 2004
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 75 Pagine
Isbn 10: 8836808565
Isbn 13: 9788836808564
Trama
Per Le pietre del cielo – apparso nel 1970, dieci anni dopo, dunque, l’altro ‘libro delle pietre’, Le pietre del Cile – si è parlato di una raccolta di «tranquilla bellezza» e di «quietato ardore», quasi che il poeta avesse finalmente raggiunto uno dei luoghi più pacificati e sereni della sua poesia. Ma se è vero che Neruda vede riflettersi nella bellezza delle pietre – dal quarzo al turchese, allo smeraldo, allo zaffiro, all’agata marina, al topazio, alla cornalina, all’ametista… – la bellezza del cielo, è non meno vero che per il poeta le pietre rappresentano anche e soprattutto quella lezione di eternità che è negata invece al destino precario dell’uomo. Ed è proprio in questo che la raccolta Le pietre del cielo si ricollega alla precedente, e la poesia di Neruda si riappropria testo dopo testo della sua carica di inquietudine, seguendo ancora una volta la lezione del poeta più amato, Francisco de Quevedo; perché, come scrive Giuseppe Bellini, «mentre il tempo scorre senza scalfire la materia dura, esercita impietoso il suo potere sull’uomo, in un rapido processo di distruzione che lo conduce al nulla».
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